PORTO CESAREO (Lecce) – Una storia di fede, devozione, guerra, amore e comunità, oggi portata avanti con spirito di condivisione dalla famiglia Calcagnile.
In una intervista realizzata domenica 28 gennaio a Porto Cesareo in occasione dell’accensione della Focara dedicata a Sant’Antonio Abate, abbiamo raccolto, dalla voce di Manuela Calcagnile, il racconto delle origini di un rito che si ripete da 87 anni.
Una storia che inizia con una invocazione da parte di Oronza Candida Colelli, bisnonna di Manuela, per tutti “nonna Ronza”, a quel santo a cui era tanto devota per chiedere il ritorno del figlio dalla guerra: “Sant’Antoniu mia…”.