LECCE – Si sente una “leccese d’adozione” Loretta Goggi, che proprio in città ha finito da poco di girare “Fino all’ultimo battito” per la regia di Cinzia Th Torrini e ha iniziato ora “Più forti del destino”. Nel pomeriggio odierno ha incontrato gli studenti del Dams e ha concesso una intervista ai giornalisti.
Spiega di avere un rapporto di lunga data con il capoluogo barocco. La prima volta fu con Johnny Dorelli, poi ci sono state altre occasioni. “Lecce è nel mio cuore, l’ho fotografata tantissimo”, racconta.
“Sono agitata – confessa a proposito del confronto con i giovani che si preparano a intraprendere la carriera dello spettacolo – non ho preparato nessun discorso, spero che possa instaurarsi un dialogo aperto”. Loretta Goggi esprime persino il dubbio di “non essere all’altezza”, di non riuscire a trasmettere le sue grandi competenze, ma è l’umiltà tipica dei grandi, la sua. Intorno a lei si respira emozione, non la nasconde neppure il rettore Fabio Pollice.
La signora di “Tale e quale show” e di tanti sceneggiati storici come “Freccia nera”, ha celebrato i suoi 60 anni di onorata carriera, avendo iniziato a lavorare alla tenera età di 9 anni e mezzo. E non si è fatta mancare nulla, fotoromanzi, tv, musica – chi non ha mai canticchiato Maledetta Primavera o Io nascerò – cinema, doppiaggio, fortunatissime imitazioni. E poi l’amore, ingrediente fondamentale della sua vita. Il ricordo del marito, il compianto Gianni Brezza, affiora continuamente nel suo discorso.
Il discorso scivola anche sul duro momento che sta attraversando il mondo dello spettacolo, colpito dall’emergenza coronavirus come quasi nessun altro comparto. “Noi non abbiamo una cassa integrazione, se sei fortunato hai la disoccupazione, non abbiamo ristori”. E, a proposito di uno dei suoi momenti di pausa professionale – tre in tutto quelli avuti – ricorda il dialogo avuto con Pietro Garinei, maestro del musical insieme a Sandro Giovannini. “Lei è cattolica?”, le disse. “Sì”. “È professante?”. “Sì”. “E allora sta commettendo un grandissimo peccato mortale perché i talenti vanno sfruttati, non messi da parte, si dovrebbe vergognare”. E Loretta Goggi, dando retta al grande commediografo e regista, è tornata a fare quello che ha sempre fatto. Spettacolo, arte, cultura. Fortunatamente.