LECCE – Cobas torna a chiedere l’assunzione nella Asl di Lecce – come nelle altre Asl in regione – degli idonei della graduatoria del concorso OSS di Foggia “poiché lo prevede la legge e la giurisprudenza e queste non possono essere cancellate con un accordo sindacale o una trasmissione televisiva”.
L’organizzazione sindacale ribadisce, infatti, come l’accesso agli impieghi nella pubblica amministrazione debba avvenire mediante concorso, ai sensi dell’art.97 della Costituzione, comma 4 e che il lavoro a tempo determinato sia “ammesso per rispondere ad esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale”.
Ed ecco l’oggetto della contesa, come ribadito da Pietro Aprile e Giuseppe Mancarella della confederazione Cobas Puglia: “Visto il contesto di emergenza sanitaria e la carenza di OSS nei reparti di tutti gli ospedali salentini, si rileva l’opportunità di favorire le assunzioni a tempo indeterminato degli idonei al concorso OSS di Foggia, prevedendo la priorità di scorrimento delle graduatorie concorsuali attualmente vigenti come previsto dalla legge”.
Il lavoro a tempo determinato, infatti, come già evidenziato, è ammesso “per rispondere ad esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale”, ma nella prassi si è al contrario affermata la consuetudine del ricorso alla tipologia di contratti a tempo determinato per coprire i ruoli a tempo indeterminato vacanti, in contrasto con le norme nazionali, europee e con quanto sancito dall’articolo 97 della Costituzione italiana”, lamentano i sindacalisti Cobas.
Che oggi hanno manifestato accanto agli interessati e nel rispetto della normativa covid solo davanti alla Prefettura, mentre è stato revocato il sit-in previsto presso l’Asl di Lecce “poiché – come spiegato in una nota – ci sono le altre sigle sindacali che stanno manifestando lì e che stanno creando false aspettative al personale assunto a tempo determinato”. Che ora aspetta di essere stabilizzato. Ma per Cobas sarebbe un voler forzare la norma.