GALATINA (Lecce) – L’invio delle armi non presenterebbe “nessun possibile appiglio nella Costituzione italiana”. Ai microfoni di salentowebnews.it l’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti, ospite della Cantina Fiorentino a Galatina, dice la sua sulla guerra in Ucraina e sulla posizione dell’Italia che, come gli altri Paesi europei, sta sostenendo il popolo ucraino nel suo sforzo contro l’aggressione russa.
Ma “l’Italia ripudia la guerra”, recita l’art. 11 della Costituzione. Con quel verbo, “ripudia”, che è “troppo prevalente su qualunque altra considerazione”, rileva Bertinotti. E sì, la ripudia anche come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, al di là di qualsivoglia interpretazione e dibattito.
Un 25 Aprile, questo, segnato dunque dal ritorno del conflitto nel cuore dell’Europa, ma è “inappropriato”, a detta dell’ex presidente della Camera, il confronto tra la Resistenza italiana e quella ucraina, perché la prima, di cui si celebrano i valori nella giornata odierna, ha un connotato unico e distintivo.
Intelligenza politica e onestà intellettuale nell’esposizione di Fausto Bertinotti, che risponde alle domande e alle riflessioni del Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice e del docente di Unisalento prof. Nicola Grasso. Un tema complesso, quello scelto per l’incontro odierno, “L’antifascismo e la resistenza: le radici della Costituzione repubblicana”.
Inevitabile la domanda intorno a una nuova possibile Cosa rossa in Italia, alla luce dei risultati delle Presidenziali francesi, il cui esito finale deve essere necessariamente analizzato tenendo conto del fattore Mélenchon, ma anche in considerazione della graduale evoluzione di una parte del centrosinistra che ha via via acquisito una connotazione sempre più “liberale”, parola di Bertinotti, e sempre meno di piazza.