LECCE – Con lo spettacolo pirotecnico si è conclusa la Festa dei leccesi, la tre giorni dedicata ai patroni Oronzo, Giusto e Fortunato. Una edizione, quella di quest’anno, caratterizzata dal ritorno della tradizione, tra luminarie, la cassarmonica in piazza, la processione, il luna park, la fiera e i fuochi pirotecnici che hanno chiuso la Festa.
Uno spettacolo di luce e colori in località Sant’Elia che ha portato, nonostante i divieti, una lunga fila di macchine a stazionare lungo la tangenziale est e gli svincoli. Qualcuno si era persino attrezzato con delle sedie. Tutto pur di non perdere neppure un minuto.
Come di consueto non sono mancate le polemiche, come ogni festa che si rispetti. In particolar modo, a essere criticate le luminarie, apparse sottotono rispetto al periodo prepandemia. Cosa che l’assessore Paolo Foresio non ha mancato di sottolineare nel suo messaggio post festa, in cui però ha anche ribadito come sia stata tracciata una strada nuova.
Le dichiarazioni di Foresio
“Dal 2018 – ha spiegato a proposito dell’organizzazione – se ne occupa direttamente il Comune con i diversi assessorati che collaborano in sinergia, come una grande squadra. L’emozione quest’anno era ancora di più mentre le risorse economiche molte meno. Alla fine di questa prima edizione post-pandemia, posso dire con soddisfazione che stiamo mantenendo i propositi di inizio mandato. Volevamo una festa con più decoro e ordine e così è stata. Oggi non ci sono più i gruppi elettrogeni con i loro rumori e cattivi odori, si passeggia fra le bancarelle che non coprono l’entrata delle attività commerciali che possono godere a pieno del richiamo della festa, la tradizione della banda nella cassarmonica è tornata (con il matinèe e l’esibizione serale), è stato introdotto il giro per i quartieri della città, i concerti di piazza con ospiti nazionali, la musica classica ai Teatini, grazie alla grande collaborazione con il Conservatorio, e il teatro in vernacolo si sono ripresi spazio e centralità, gli artigiani della fiera di Santa Lucia hanno la possibilità di esibire le loro creazioni ai tanti turisti di agosto, le batterie di fuochi sono state tre come non succedeva da 18 anni”.
Capitolo, discusso, su espositori e luminarie: “Gli artigiani, veri, con partita iva per intenderci, i professionisti delle nostre botteghe non hanno alcun interesse ad esporre in piazza per tanti motivi, che considero condivisibili, ne ho parlato più volte con molti di loro. Partecipare alle fiere è un mestiere diverso”, ha spiegato. E poi: “Quest’anno a causa del diniego della Soprintendenza all’aggancio dei tiranti su alcuni edifici vincolati, non abbiamo potuto mettere il giardinetto, altra tradizione che avevamo ripristinato nel 2018 e nel 2019, i pali devono essere controventati e, se non ci sono punti di aggancio, non si può fare, ma siamo già al lavoro per capire come possiamo fissarli in maniera alternativa”.
Quindi, la conclusione: “Permettetemi di essere soddisfatto della festa, di come si è svolta, di quanto è stata partecipata. Siamo impegnati a migliorarci sempre ma posso dire che abbiamo tracciato una strada nuova e su questa continueremo a lavorare per migliorarla sempre di più. A giudicare dai tanti messaggi che sto ricevendo in queste ore la strada credo sia quella giusta. Faremo tesoro di critiche e suggerimenti costruttivi e insieme renderemo la festa ancora di più non i giorni da cui fuggire, ma i giorni da aspettare con gioia ogni anno”.