NOVOLI (Lecce) – Uno spettacolo di luci, di colori e di emozione l’accensione della Focara a Novoli.
La magia si è rinnovata nonostante la pandemia, le polemiche sui “privilegiati” e sui costi e il vento che aveva reso necessario, già dalle prime ore di venerdì 14, un intervento di riposizionamento delle fascine.
La devozione per sant’Antonio Abate, che i novolesi sentono nel profondo, ha reso possibile l’organizzazione di una manifestazione riuscita e convincente pur nell’amarezza generale dell’assenza di pubblico, che però ha potuto seguirlo comodamente, da casa, grazie alle dirette televisive.
Sulla piazza Tito Schipa solo il sindaco, Marco De Luca, che ha fatto gli onori di casa, gli amministratori comunali, gli addetti ai lavori, gli artisti e i tecnici, oltre al personale incaricato del controllo, della Protezione Civile, delle Forze dell’Ordine e della stampa. L’evento, a causa della pandemia, è ritornato a una dimensione originaria e maggiormente spirituale probabilmente: il senso religioso è stato evidenziato e sottolineato dal parroco don Luigi Lezzi.
Il momento solenne dell’accensione è stato preceduto dall’Attesa Ardente, con canti e coreografie che hanno coinvolto decine di artisti, tra cui anche alcuni novolesi. L’apertura è stata affidata al coro polifonico Coro a Coro, guidato da Rachele Andrioli. Circa 30 donne hanno eseguito a cappella alcuni brani provenienti da diverse tradizioni. A seguire la performance della compagnia Eleina D, affidata alle coreografie di Vito Cassano che ha guidato un gruppo di acrobati e danzatori in una serie di movimenti con a tema la fiamma e il fuoco. Altamente spettacolare l’esibizione, con corpi sospesi a 20 metri di altezza e bandiere fluttuanti nell’aria come a comporre lingue di fuoco, il tutto accompagnato da sonorità elettroniche in cui si sono alternati però anche ritmi della tradizione e suoni e voci di un Oriente non molto lontano.
A seguire l’accensione della pira a ritmo di musica e con lo sfondo coreografico offerto dalle Fontane Danzanti di Cazacu’s di Trevi (PG) con fuochi piro-musicali a cura di Pirotecnica Padovano di Genzano (PZ) in collaborazione con Multimedia Show di Canosa di Puglia (BAT).
L’omaggio alle donne e agli operatori sanitari è stato il tema portante di questa edizione della Focara, con la pira dipinta di bianco come i camici degli angeli del covid e la scarpa rossa per dire, ancora e per sempre, no alla violenza sulle donne, crimine aberrante tristemente diffuso nel tempo attuale quale retaggio di una cultura ancestrale intrisa di pregiudizi e sessismo.
Momento particolarmente suggestivo l’esecuzione dell’Inno di Mameli con i colori della bandiera a illuminare piazza Tito Schipa, un omaggio al Tricolore e alla forza dell’essere Nazione. A fine spettacolo, qualche lacrima di commozione, dopo settimane di intenso lavoro, tra i rappresentanti del Comitato Festa che, con il presidente Tony Villani e il vicepresidente Tonio Romano e in sinergia con l’amministrazione e il parroco, ha saputo regalare ai cittadini novolesi, così come ai salentini tutti, le immagini di una cerimonia solenne e ricca di significato. La festa ha saputo resistere alle durezze del tempo corrente, offrendo magia, suggestione ed emozione.