LECCE – Giornata di celebrazioni, a Lecce come nel resto d’Italia, nel 77esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Come sottolineato dal primo cittadino di Lecce Carlo Salvemini, grazie alla conquista della democrazia il Paese ha conosciuto un lungo periodo di pace, il più lungo della sua storia.
Certo negli anni le tensioni non sono mancate, certo è doveroso ricordare che la lunga stagione del terrorismo rosso e nero ha mietuto vittime e lacerato gli animi, certo i partiti hanno spesso offerto uno spettacolo poco edificante fatto di liti, faziosità e divisioni correntizie anche su temi che avrebbero dovuto unire le forze politiche. Ma un dato è certo: senza la libertà della democrazia la dialettica non sarebbe mai stata possibile, né all’interno dei partiti né, tantomeno, fuori.
Perché è bene ricordare, a chi ha la memoria troppo corta, che il fascismo di Benito Mussolini e il nazismo di Adolf Hitler, di cui il primo fu colpevolmente complice, imposero il pensiero unico e l’obbedienza – al capo e ai suoi dettami – quale norma del vivere quotidiano. La Resistenza – cui offrirono il loro coraggioso contributo uomini e donne – spazzò via tutto questo. E il 25 Aprile viene celebrato a perenne memoria del loro slancio.
Così, dopo due anni di restrizioni, in un clima segnato dalla guerra in Ucraina e dalle divisioni sul conflitto che ha squarciato nuovamente l’Europa, piazza Partigiani è tornata a rianimarsi in occasione della manifestazione, organizzata dalla Prefettura e dalla Scuola di Cavalleria, insieme all’Associazione Nazionale dei Partigiani- ANPI, al Comune, alla Provincia, d’intesa con il Comitato Provinciale per la valorizzazione della Cultura della Repubblica.
Vi hanno, tra l’altro, preso parte il Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Teresa Bellanova, il sindaco della città di Lecce Carlo Salvemini, le autorità militari e civili, i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, i giovani rappresentanti del Consiglio Comunale dei Ragazzi della città di Lecce.
Ai microfoni di salentowebnews.it il presidente cittadino di Anpi Diego Dantes spiega perché l’associazione deve continuare ad esistere e quali i valori che hanno animato la giornata nel clima attuale, piuttosto “caldo”, che si respira in Italia e in Europa.