LECCE – La Ancos Confartigianato di Lecce ha comunicato all’Amministrazione comunale di aver effettuato una donazione di 40mila euro sulla piattaforma Art Bonus del Ministero della Cultura, dove è tuttora attiva la raccolta fondi avviata dal Comune per la statua di Sant’Oronzo. Il progetto prevede la realizzazione della copia da posizionare sulla colonna romana in piazza Sant’Oronzo e la musealizzazione dell’originale.
Lanciata meno di sei mesi fa dal sindaco Carlo Salvemini e dall’arcivescovo metropolita Michele Seccia, la raccolta fondi “Insieme per sant’Oronzo” ha raggiunto, già all’inizio di giugno, la somma di 200mila euro necessaria per la realizzazione della copia grazie alle donazioni della Fondazione Banca Popolare Pugliese (100mila euro), dell’azienda Ediltunnel (70mila euro) e a centinaia di versamenti arrivati da imprese del territorio e cittadini.
I 40mila euro donati da Ancos Confartigianato saranno destinati alla seconda e ultima parte del progetto, come si spiega in una nota del Comune, “che prevede la valorizzazione dell’opera originale, attualmente conservata nell’ingresso principale di Palazzo Carafa e visibile al pubblico, nell’attesa di concordare con Curia e Soprintendenza la sua sistemazione definitiva”.
Prosegue, nel frattempo, l’iter per la realizzazione della copia ad opera della Fonderia Nolana. Questione, questa della collocazione della copia sulla colonna, che non ha mancato di sollevare dei malumori. Non piace a tutti l’idea, insomma, e in molti speravano di vedere prima o poi l’originale di nuovo al suo posto. Ipotesi esclusa, tuttavia, a causa delle condizioni della statua e della valutazione sui danni, pressoché irrecuperabili, che gli agenti atmosferici cagionerebbero. All’inizio di agosto, è stato fatto un sopralluogo sulla colonna da parte dei tecnici della Fonderia Nolana Del Giudice, insieme ai consulenti del Dipartimento di Beni Culturali e del Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Salento per acquisire tutte le informazioni necessarie a decidere le migliori modalità di ancoraggio della copia sulla colonna. Questa relazione tecnica sarà allegata al progetto definitivo da sottoporre alla Soprintendenza per l’approvazione, alla quale seguirà l’affidamento e l’inizio dei lavori. La copia sarà realizzata in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa.
«Ringrazio il presidente Mario Vadrucci e tutti gli associati di Ancos Confartigianato – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – per la sensibilità che hanno dimostrato affiancandoci in questa operazione. Se oggi possiamo considerare riuscita la raccolta fondi per la statua di Sant’Oronzo, lo dobbiamo alla mobilitazione di tanti leccesi e di tante realtà locali. Quando fra meno di un anno Sant’Oronzo tornerà ad occupare il suo posto sulla colonna della piazza e la statua originale sarà custodita al sicuro e fruibile a tutti, chi ha contribuito saprà che una parte del merito è suo». Si punta, infatti, alla collocazione della copia per la festa patronale 2023.
Riepilogo della vicenda
Dopo le analisi e i pareri scientifici acquisiti durante gli ultimi lavori di restauro del simulacro del Santo Patrono, conclusi l’anno scorso, che si sono svolti rimuovendo la statua dalla sua collocazione originaria e riportandola a terra, lo stato della struttura lignea interna e del rivestimento in rame esterno è risultato compromesso tanto da escludere il suo riposizionamento sulla colonna perché l’ulteriore prolungata esposizione agli agenti atmosferici avrebbe causato danni irreparabili all’opera d’arte. La Soprintendenza ha dato, quindi, l’ok alla realizzazione di una copia e alla musealizzazione dell’originale, in un luogo che sarà individuato sulla base delle migliori condizioni di conservazione, di comune accordo fra tutti gli enti coinvolti (Comune, Curia e Soprintendenza).
Da subito, il Comune ha coinvolto il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, relazionandosi con il direttore Raffaele Casciaro, per capire come realizzare la copia nel rispetto delle prescrizioni fornite dalla Soprintendenza, con quale tecnica e in quale materiale. Uno studio approfondito e articolato, durante il quale sono stati chiesti diversi preventivi a istituti altamente specializzati e aziende nazionali ai massimi livelli del settore. È stata vagliata la possibilità di una riproduzione con materiali tecnologici di ultima generazione, ma le dimensioni della copia della statua (alta 5,10 metri) e la sua destinazione all’aperto hanno indotto gli esperti a sconsigliarne l’utilizzo. Alla fine di questa complessa ricerca, è stato messo un punto fermo: la copia sarà realizzata in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa, sulla base della proposta progettuale presentata dalla Fonderia Nolana Del Giudice, azienda d’eccellenza che ha realizzato anche la copia della statua della Madonnina del Duomo di Milano in scala 1:1, conservata all’interno del Museo del Duomo.