PORTO CESAREO (Lecce) – Sopralluogo stamane al depuratore di Porto Cesareo dei tecnici Aqp, del dirigente del servizio risorse idriche della Regione Puglia, degli amministratori del comune di Porto Cesareo – la sindaca Silvia Tarantino, la vice Anna Peluso, l’assessore Eugenio Sambati – nonché dei consiglieri regionali Paolo Pagliaro (capogruppo de La Puglia domani) e Antonio Gabellone (Fratelli d’Italia). Presenti, inoltre, le rappresentanze di scout, Legambiente e Italia nostra.
Obiettivo principale quello di verificare lo stato e la condizione degli impianti che sarebbero stati trovati in condizioni tali da poter essere messi in funzione senza problemi. Tutto sarebbe pronto, insomma, a parte le autorizzazioni: ieri le audizioni in Commissione hanno fatto registrare l’ennesimo esito infruttuoso, con il consigliere regionale dem Fabiano Amati che ha denunciato l’esistenza di un “manovrismo politico”. “Non vi sono, allo stato, problemi tecnici ostativi al rilascio di una autorizzazione provvisoria, ma la messa in funzione dell’impianto ed il materiale rilascio dei provvedimenti autorizzativi sarà effettuato solo all’esito di una verifica tecnico-amministrativa che non porterà via più di una settimana, massimo 10 giorni. È evidente comunque che il rilascio dell’autorizzazione sarà subordinato ad una modifica del Piano delle Acque della Regione Puglia, che richiede una delibera da parte della giunta regionale“, dichiara Sambati.
In ogni caso, stante la necessità di stabilire un cronoprogramma per l’attivazione effettiva delle singole utenze, “sarà assai difficile che lo stesso entri in funzione prima della prossima stagione estiva“. Gli amministratori hanno quindi invitato i tecnici a fare presto: “Porto Cesareo – è la considerazione unanime e riassuntiva di settimane e mesi di battaglia – è ormai stanca di attendere l’attivazione del depuratore e della rete fognaria, ferma da ormai troppi anni ad un punto morto. Viviamo una vera e propria emergenza ambientale che non può più giustificare alcun ritardo nella messa in funzione degli impianti”.
Da qui, ancora una volta, l’invito alla Regione Puglia di procedere al più presto e senza ulteriori indugi alla messa in sicurezza “di un territorio stupendo, troppo spesso indicato come terra dell’abusivismo, che, oggi, avendo svolto nel miglior modo possibile il proprio compito, chiede di poter finalmente avviare un percorso di riscatto e rivincita”. La nostra è una battaglia di civiltà che non ci stancheremo di combattere e che porteremo sino alla fine, non per noi, ma per la nostra comunità”.