LECCE – “Sindacato nazista”. “Se non puoi dire no sei schiavo”. “Nazismo sanitario”. La Cgil Lecce è finita nel mirino dei no vax.
Stanotte, intorno alle 2.30, una persona a volto coperto ha imbrattato i muri del condominio dove ha sede la Camera del Lavoro Territoriale della Cgil, in via Merine 33, secondo una distorta idea di democrazia. Che è sì libertà di parola ma non certo di offesa o insulti, peraltro rispolverando termini attinenti a un periodo drammatico della storia e accostandoli alla attuale congiuntura sanitaria.
Un’emergenza, non ancora conclusa, da cui si può uscire solo tramite la vaccinazione di massa, strumento di protezione della collettività e non di limitazione della libertà, come da puntuale narrazione no vax. L’intera scena, durata all’incirca cinque minuti, è stata immortalata dal sistema di videosorveglianza di cui la Cgil provinciale ha dotato le proprio sedi. Le immagini sono state acquisite dalla Digos, giunta sul posto in mattinata.
Non è la prima volta che il sindacato salentino subisce un attacco. E non è la prima volta che finiscono sotto attacco le sedi locali dell’organizzazione sindacale secondo quella che, a mettere insieme una serie di elementi, avrebbe tutta l’aria di una folle strategia mirata.
A parte i numerosi atti vandalici a più riprese segnalati nel corso degli anni alla Digos, spicca l’episodio del 23 ottobre scorso, quando all’ingresso della sede della Camera del Lavoro di Galatina apparve una svastica. Sempre per quella distorta idea di democrazia di cui sopra. Solo pochi giorni fa la Cgil Lecce aveva espresso pubblicamente solidarietà e vicinanza alla Camera del Lavoro di Massa Lombarda, anch’essa finita nel mirino dei No Vax.
E immediatamente, sotto quel post, erano comparsi messaggi chiaramente riconducibili a quella galassia che vede nei nuovi vaccini a mrna anticovid e nel green pass degli strumenti di controllo sul popolo da parte di fantomatiche elite. Messaggi farneticanti. Che però fanno anche ben emergere un sospetto: che non si tratti affatto di gesti isolati di qualche vandalo o di qualche antivaccinista particolarmente convinto delle sue posizioni inquinate da una distorta ideologia libertaria, ma di una strategia precisa, organizzata, di attacco alla Cgil, “rea” di essersi schierata dalla parte della scienza e dei vaccini anticovid. Posizione che il sindacato intende chiaramente e con convinzione mantenere.
E schierarsi in favore della scienza non implica certo il negare la necessità di un dibattito, che pure deve esserci, intorno alle modalità di gestione del covid e della relativa emergenza sanitaria in Italia. Ma è altrettanto necessario che esso si avvalga degli strumenti che la democrazia mette a disposizione. E imbrattare muri con gravissimi insulti nei confronti di un sindacato che si è sempre schierato dalla parte dei diritti dei lavoratori non è compreso tra questi.
Il simbolo dei no vax appare tre volte (la prima sul muro perimetrale del condominio, le altre due a corredo di altre due scritte apparse all’ingresso del Patronato Inca). “Non arretreremo di un passo sulle nostre posizioni. I vaccini hanno consentito di salvare centinaia di migliaia di vite umane, di far ripartire la vita sociale e di tutelare milioni di posti di lavoro. Di fronte al bene collettivo, alla salute pubblica, le prerogative individuali fanno un passo indietro”, afferma Valentina Fragassi, segretaria generale della Cgil Lecce.
“Resta un attacco vile – rincara la dose – di chi evidentemente non riesce a sostenere un confronto civile. Ma anche un attacco di chi non conosce vergogna e non ha rispetto per le persone che continuano a morire a causa del Covid. È anche un gesto che ignora la storia ed il ruolo che ha avuto il sindacato nella Resistenza: fa sorridere amaramente l’accostamento al nazismo di un sindacato che da sempre è presidio di democrazia e legalità. I veri fascisti sono coloro che agiscono nell’ombra contro la case dei lavoratori che da sempre rappresentano la tutela dei diritti”.