LECCE – Didattica a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Lo ha stabilito il presidente della Regione Michele Emiliano, che ha firmato l’ordinanza attesa già da ieri. Il provvedimento ha decorrenza da lunedì 22 febbraio e sino a tutto il 5 marzo 2021.
“Le Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado e i CPIA adottano forme flessibili dell’attività didattica in modo che il 100% delle attività scolastiche sia svolto in modalità digitale integrata (DDI), secondo quanto previsto dal DM 89/2020 recante l’adozione delle Linee guida sulla Didattica Digitale Integrata di cui al Decreto del Ministro dell’Istruzione 26 giugno 2020 n.39, riservando, sulla base della valutazione dell’autonomia scolastica, l’attività didattica in presenza agli alunni per l’uso di laboratori qualora sia previsto dall’ordinamento, o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”, si legge nel testo.
Niente più scelta alle famiglie, dunque. Decide la Regione e lo fa sulla base di valutazioni di tipo sanitario ed epidemiologico. Con un certo potere discrezionale in capo alle istituzioni scolastiche, cui è data facoltà “di ammettere in presenza gli alunni che, per ragioni non diversamente affrontabili, non abbiano la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata, purché, complessivamente, non venga superato il limite del 50% della popolazione scolastica per ogni singola classe o sezione d’infanzia”, si specifica.
Le Istituzioni Scolastiche devono comunicare, ogni lunedì della settimana, all’Ufficio Scolastico Regionale e al Dipartimento della Salute, attraverso la procedura predisposta sulla piattaforma www.studioinpuglia.regione.puglia.it, il numero degli studenti e il numero del personale scolastico positivi al COVID-19 o in quarantena, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica adottati a causa dell’emergenza Covid.
“Le istituzioni scolastiche devono garantire, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, le adeguate condizioni utili a consentire una idonea erogazione e fruizione della didattica digitale integrata. Ogni conseguente adempimento, ove necessaria una implementazione tecnologica ai fini della suddetta idonea erogazione e fruizione della didattica digitale integrata, deve avvenire con l’urgenza del caso”, si aggiunge.
Dichiarazioni di Emiliano, Leo, Lopalco
Il presidente della Regione Michele Emiliano spiega che si sta cercando un difficile equilibrio tra tutte le istanze in ballo. “La variante inglese del coronavirus così come le altre varianti che man mano si stanno registrando in Italia, rappresentano un nuovo elemento di pericolosità per la salute pubblica, come ci dicono gli esperti, perché si trasmettono molto più velocemente. Con la nuova ordinanza sulla scuola cerchiamo di trovare un punto di equilibrio tra i due diritti costituzionali alla salute e all’istruzione”, spiega.
“Dobbiamo da un lato assolutamente limitare la circolazione del virus in queste settimane per evitare scenari imprevedibili e critici. La regola base è utilizzare per due settimane la didattica digitale integrata in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Ma al contempo va garantito il diritto all’istruzione a quegli studenti che per bisogni educativi speciali, disabilità, attività di laboratorio essenziali per la loro formazione, o per esigenze familiari non diversamente affrontabili, hanno assoluta necessità di frequentare in presenza le lezioni: per questi casi, le istituzioni scolastiche potranno aprire alla presenza sino a un massimo del 50% per classe”, aggiunge.
Da oggi, intanto, sono partite le vaccinazioni del personale scolastico. “Avendo già i vaccini e avendo la possibilità della didattica digitale integrale rischiare la salute – soprattutto di insegnanti e operatori scolastici che per età sono più esposti alle conseguenze del covid – sarebbe irresponsabile. Essi hanno sino ad oggi consentito la didattica in presenza a chi lo chiedeva, mettendo a rischio la loro vita. Adesso è arrivato il momento di vaccinarli prima di esporli nuovamente ai pericoli legati alle varianti del covid”, è la posizione della Regione. Una decisione, quella della dad al 10%, che ha già provocato molte contestazioni.
“Comprendo le difficoltà delle famiglie e del mondo della scuola, ma lo sforzo che si sta facendo è finalizzato alla tutela e al bene di tutti. Questa ordinanza è stata ampiamente discussa e meditata con i sindacati della scuola, alla fine abbiamo trovato in questo testo il punto di intesa: li ringrazio per aver revocato lo sciopero indetto per lunedì che avrebbe provocato ulteriori disagi alle famiglie pugliesi”, conclude.
“Vogliamo che le famiglie possano riportare i loro figli a scuola quando il piano vaccinale sul personale si completerà per ogni singolo plesso, a partire dall’infanzia. In questo modo possiamo ridurre le occasioni di contagi. È una strategia quindi mirata che sarà condotta per step, sulle 640 istituzioni scolastiche che contano circa 4000 punti di erogazione, cui si accompagneranno le ulteriori misure di accompagnamento e controllo già varate. La nuova sfida è quindi non solo cautela, ma cautela in sicurezza”. così l’assessore a Formazione e Diritto allo studio Sebastiano Leo.
L’assessore regionale alla Sanità Pierluigi Lopalco chiarisce: “C’è preoccupazione per la circolazione del virus fra bambini e giovani, ma anche una forte speranza nel ruolo della vaccinazione per far ripartire la società. La scuola, insieme agli altri servizi essenziali, è il cuore della nostra società: per questo motivo sarà nostro dovere accelerare questa fase del piano di vaccinazione”.