LECCE – È stata notificata nelle scorse ore all’Unione Sportiva Lecce l’aggiudicazione della concessione in uso e gestione dello Stadio di Via del Mare “Ettore Giardiniero” per dieci anni.
Terminati gli ultimi adempimenti necessari da parte della società, si procederà alla firma della convenzione tra il Comune e la società.
“Come accade in tantissime altre città italiane ed europee che possono vantare società di calcio professionistico ad altissimo livello, all’U.S. Lecce sarà concesso in uso esclusivo lo stadio della città a fronte di un canone annuo“, fa sapere il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, che dà conto all’opinione pubblica di un lavoro svolto in gran parte sottotraccia e lontano dai riflettori.
“L’uso esclusivo comporterà per il concessionario l’onere della manutenzione straordinaria dell’impianto ma anche l’opportunità di ripensarne in piena autonomia le attività di ticketing, marketing, servizi, gestione del marchio, usi diversi dalle partite e dagli allenamenti di calcio, per sfruttare, a beneficio del proprio equilibrio economico e dell’attrattività della struttura, tutte le potenzialità di mercato che un impianto del genere offre”. Un salto di qualità, insomma, per la città, l’impianto, il club giallorosso, i suoi tanti supporter che potranno vedere nel Via del Mare lo stadio della “loro” squadra.
“La firma della Convenzione potrà consentire alla società, inoltre, di poter ottenere l’erogazione di un importante finanziamento regionale ai sensi del Titolo II per l’ammodernamento dell’impianto. Sono inoltre in via di definizione, tra gli interventi a cura del Coni in vista dei Giochi del Mediterraneo 2026, ulteriori investimenti per l’ammodernamento”, aggiunge Salvemini.
La firma della Convenzione sarà la tappa finale di un lungo lavoro iniziato già tempo fa. “Un lavoro – spiega, appunto, il sindaco – condotto in gran parte a fari spenti, che ha impegnato dirigente e funzionari del settore Patrimonio, dirigenti e consulenti dell’U.S. Lecce. A tutti loro va il mio ringraziamento per aver dato concretezza ad un passaggio del quale da anni si ribadiva l’urgenza e la necessità, ma che finora era rimasto solo un auspicio”.