In tutto 533 milioni, ma se prendiamo in considerazione solamente quelli italiani la cifra va a scendere a 36 milioni. Più nello specifico, 35.677.338 di profili “bucati” da un attacco hacker che ha sottratto diverse informazioni personali agli utenti di tutto il mondo, compresi quelli italiani. Un numero di vittime molto elevato (facendo due calcoli, più della metà degli italiani) alle quali sono stati sottratti dati come nome, numero di telefono, email, relazione sentimentale, lavoro e gruppi Facebook. A segnalarlo sul suo profilo Twitter è stato l’esperto di sicurezza Alon Gal.
Con un metodo piuttosto inquietante, il furto avveniva nella seguente maniera: l’hacker aveva predisposto un bot su Telegram che consentiva agli utenti di inviare un numero di telefono e ricevere l’ID del profilo Facebook di un utente in risposta, o altrimenti di inviare l’identificativo dell’account per ricevere il numero di telefono. Tutto al costo di 20 euro per il singolo dato oppure di 5.000 euro per l’accesso a 10.000 contatti.
Il bot ora è stato bloccato da Telegram, tuttavia la vendita dei dati prosegue in privato: l’hacker ha infatti dichiarato di essere al lavoro su un bot privato che possa consentire un processo di vendita simile a quello visto su Telegram. Una perfetta piattaforma di ecommerce. Peccato che questa volta in vendita ci siano i nostri dati.