NARDÒ (Lecce) – La riqualificazione delle marine è tema di notevole interesse elettorale a Nardò. E anche se l’appuntamento con il voto è stato spostato in autunno, come deciso dal Governo a causa dell’emergenza sanitaria in atto, il dibattito rimane caldo.
Anche perché il sindaco ricandidato Pippi Mellone e il suo assessore all’Ambiente Mino Natalizio lo ritengono un argomento di fondamentale importanza. E i toni dei comunicati stampa lo confermano. Entusiasmo alle stelle. Così come pure da parte di Andare Oltre Copertino che spiega come gli interventi di riqualificazione riguardanti la marina di Sant’Isidoro, la zona Frascone e Lido dell’Ancora sono un’ottima notizia per tutti i copertinesi che sono proprietari di immobili in quelle zone.
Di parere ben differente il candidato sindaco del centrodestra Mino Frasca, che parla di “belle favole”. A suo avviso, si tratta, perlomeno per quanto riguarda la parte riguardante la marina di Sant’Isidoro, di “un fantomatico progetto” in quanto, come si legge nella nota, “”ha già avuto tutti i pareri favorevoli” salvo poi leggere che “Il progetto ha un valore di 1 milione e 300 mila euro … e sarà candidato a una delle prossime misure di finanziamento.“. Quindi, tutto ancora da decidere, a partire da quando e se ci saranno tali misure”.
Un modo, secondo Frasca, tra l’altro, con cui Mellone intende “spostare l’attenzione” da altre vicende che interessano la sua figura, riguardanti, nello specifico, la questione delle presunte firme false sui moduli per la candidatura scoperte dopo cinque anni da quattro candidati al Consiglio nel 2016, di cui uno solo eletto. Si tratta di Paolo Maccagnano, in corsa proprio nella coalizione melloniana, salvo poi passare all’opposizione per sopraggiunti dissidi. Una brutta storia. Che se fosse vera, come chiarito da Frasca, sarebbe “grave”, ma, il candidato del centrodestra ha pure sottolineato di voler “attendere gli sviluppi”.
Ma, tornando alla questione del litorale e della sua riqualificazione, “se veramente l’intenzione dell’amministrazione fosse stata quella del rifacimento delle marine (tutte), avrebbe già dovuto prevedere fondi di bilancio e probabilmente le opere sarebbero già iniziate così come avvenuto con le località di Santa Caterina e Santa Maria, per le quali non ci si è posto il problema di attendere finanziamenti, ma si è contratto un mutuo di oltre 3 milioni di euro per il rifacimento del lungomare”, sottolinea Frasca.
“Perché allora la stessa attenzione non è stata posta per Sant’Isidoro? Perché non si è seguito lo stesso iter ma, per questa marina, si aspetta un finanziamento? Perché se ne riparla solo ora dopo l’annuncio del progetto nel 2018? Come si dice: a pensar male si commette peccato, ma a noi sembra quantomeno strumentale voler promuovere un tale “mastodontico” progetto di riqualificazione della marina di Sant’Isidoro proprio a ridosso di una delicata campagna elettorale in cui è necessario racimolare più voti possibili.
Non sarà forse l’ennesimo spot pubblicitario di una amministrazione la cui data di scadenza è ormai stata scritta?”. Questi i dubbi sollevati da Frasca.
Che ripropone ai neretini la sua intenzione: “Per noi, il tempo di aspettare è finito. Basta parole e basta storie, ora è tempo di agire, di andare insieme incontro a quel cambiamento tante volte promesso e mai concretizzato. Ora è il tempo di cambiare, cambiare insieme per cambiare Nardò”.