PORTO CESAREO (Lecce) – Un atteggiamento istituzionale “più aperto e comprensivo” nei confronti delle soluzioni proposte da Regione e Comune di Nardò e nessuna “esclusività d’interesse” concessa, sulla battaglia per la rete fognaria, a nessun movimento o partito politico in particolare.
Il gruppo consiliare d’opposizione a Porto Cesareo “Cambiare Rotta” – tramite il capogruppo Francesco Schito – si dice certamente “favorevole alla messa in funzione della rete fognaria”, un’opera la cui realizzazione coinvolge tutta la comunità, e afferma di seguire con attenzione l’evolversi della situazione. Ma rivolge anche alcune osservazioni alla amministrazione Tarantino.
Quella del completamento dell’infrastruttura è “una situazione lunga decenni senza il buon esito da tanti sperato, ma anche senza nessun mea culpa politico sulle mancate promesse, i soldi sprecati, le scelte progettuali discutibili nel metodo e nel merito”, afferma, intanto. Inoltre, c’è pure un appunto – il più pungente – riguardante la trasversalità, quella sottolineata dalla stessa sindaca Silvia Tarantino. Schito chiede, appunto, che “la questione della rete fognaria non abbia nessun colore politico di partiti, movimenti, gruppi; è, secondo noi, un errore – afferma – concedere l’esclusività d’interesse alla nostra rete fognaria solo ad un movimento politico, perché si è affiliati”. Il riferimento va al Movimento Regione Salento, cui ha di recente aderito la vicesindaca Anna Peluso, e che ha organizzato il sit-in di domenica scorsa, condiviso dall’amministrazione ma anche da altre realtà. Alla manifestazione erano presenti anche delle associazioni, come Legambiente, impegnata da anni per la risoluzione dell’impasse.
“Proponiamo – afferma Schito – che l’attuale Amministrazione comunale, impegnata in queste settimane a pretendere la messa in funzione del depuratore con lo scarico a mare, a raso, nei pressi di Torre Inserraglio, comprenda e supporti parimenti la volontà manifesta del Comune di Nardò e della Regione Puglia per il “progetto Scarico Zero”, ossia un progetto che tutela maggiormente il nostro mare, prevedendo il riuso dei reflui del depuratore per fini irrigui e servizi complementari. Inoltre, questo progetto proteggerebbe il nostro mare in caso di malfunzionamento del depuratore o mancata depurazione per “troppo pieno”; in questi casi, infatti, i reflui non depurati arriverebbero direttamente a mare con danni ambientali e d’immagine turistica, pesanti. E’ inaccettabile l’immagine di un mare sporco di reflui non depurati, dobbiamo azzerare il rischio”.
“Pertanto – ribadisce il consigliere di Cambiare Rotta a nome del gruppo – una postura istituzionale più aperta e comprensiva alle soluzioni della Regione Puglia e del Comune di Nardò potrebbe mitigare anche quel “velato” braccio di ferro in atto, tra Porto Cesareo e Nardò, su chi la spunta, tra allaccio con scarico a mare subito (Porto Cesareo) e il riuso dei reflui del depuratore, se il progetto “Scarico Zero” ottenesse il via libera (Comune di Nardò, Presidenza della Regione Puglia)”.
Ma non è finita qui. L’opposizione chiede anche “un nostro coinvolgimento nei tavoli tecnici, come anche quello di tutti gli interessati; la verifica effettiva sullo stato di funzionamento della rete fognaria realizzata e di darne evidenza oggettiva, non possiamo rischiare flop parziali; le soluzioni tempestive per le periferie di Porto Cesareo più urbanizzate, altrettanto meritevoli di dignità e attenzione, che non possiamo dimenticare; informazione sui criteri di scelta delle zone del territorio per la priorità degli allacci; un impegno maggiore e fattivo per supportare e controllare l’attuale attività di pulizia dei pozzi neri dei privati“.