NARDÒ (Lecce) – Il botta e risposta è pungente. Puntuale come un orologio è arrivata la nota del Comune di Nardò sulla annosa questione della rete fognaria a Porto Cesareo, a margine della riunione di ieri del tavolo tecnico cui hanno partecipato i rappresentanti dell’amministrazione cesarina, con in testa il sindaco Silvia Tarantino, e l’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, che ha manifestato sulla questione una grande volontà risolutiva.
Presente in qualità di convitato di pietra ma, di fatto, fisicamente assente, il Comune di Nardò, direttamente interessato dalla vicenda ma mai neppure menzionato. Un fatto che non ha mancato di sollevare dubbi, perplessità e interrogativi, anche in virtù di quell’asse politico Emiliano-Mellone sempre vantato dal primo cittadino di Nardò.
“Sono costretto a ricordare a tutti che sorprendenti incontri baresi sull’argomento della rete fognaria di Porto Cesareo, di cui leggo entusiastiche cronache, non hanno alcun valore senza la presenza dei rappresentanti istituzionali del territorio e della comunità di Nardò, direttamente e totalmente coinvolti nel tema all’ordine del giorno”, dichiara l’assessore neretino all’Ambiente Mino Natalizio.
“Faccio presente innanzitutto – continua – che tenere riunioni che riguardano il destino di terzi senza invitare gli stessi non è corretto e, in questo caso, rappresenta un grave sgarbo istituzionale. In secondo luogo, la complessa vicenda della rete fognaria di Porto Cesareo è contemplata dall’accordo raggiunto nel 2016 tra le amministrazioni di Nardò e Porto Cesareo e la Regione Puglia. L’accordo, come tutti sanno, prevede sia la disponibilità del Comune di Nardò al collettamento del depuratore di Porto Cesareo a quello neretino, che la realizzazione di un sistema avanzato di depurazione e affinamento dei reflui al massimo livello, che ne consenta poi il riutilizzo in agricoltura, senza scarico a mare, salvo casi di emergenza dovuta a piogge abbondanti”.
Su questo il Comune di Nardò non è disposto ad arretrare: “È evidente, lo ribadiamo per l’ennesima volta, che fino a quando questo sistema non sarà realizzato, la rete fognaria di Porto Cesareo non sarà mai attivata, quanto meno per il tramite del collettamento con Nardò. Ed è ancora più evidente che un protocollo scritto e sottoscritto dalle parti vale più di qualche superfluo incontro ristretto”, insiste Natalizio.
Che ricorda come, a fronte del no ministeriale, lo stesso presidente della Regione Michele Emiliano, lo scorso settembre nel corso di un comizio a Nardò a sostegno della candidata Giulia Puglia, abbia detto che “la priorità è il progetto Scarico Zero e che la Regione non ha alcuna intenzione di arretrare di un millimetro. Giusto per fare chiarezza nella logica delle cose e nell’ordine con cui bisogna occuparsene”.
Dopo l’incontro di ieri, però, è sembrato che la vicenda abbia subito una decisa accelerazione, molto attesa dalla comunità cesarina. Il sapore è stato quello della svolta. “L’argomento è oggetto delle interlocuzioni con il Ministero dell’Ambiente, interrotte purtroppo dall’attuale crisi di governo, ma che ci adopereremo a riattivare il prima possibile. Interlocuzioni mirate a condividere gli obiettivi previsti dal Regolamento dell’Unione Europea, che impegna al riuso delle acque reflue al 100% e conseguentemente ad ottenere la deroga allo scarico a mare”, ha fatto sapere la Regione. L’Assessore con i tecnici regionali e quelli di AQP hanno assicurato “ogni ulteriore possibile sforzo per accelerare le procedure realizzative e consentire il pieno rispetto della tutela ambientale”.
Ma l’amministrazione comunale di Nardò ha ribaltato questa visione. “Spiace – conclude Natalizio – sporcare la “narrazione” a beneficio della comunità cesarina, che giustamente attende gli allacci e l’entrata in funzione del depuratore, ma le cose non stanno così come descritte. Sino a quando ci saranno il sindaco Mellone e questa amministrazione, a casa nostra decidiamo noi”.
La replica della sindaca di Porto Cesareo
Parole pungenti che provocano la pronta replica della sindaca di Porto Cesareo Silvia Tarantino la quale invita a mettere da parte rivendicazioni e polemiche ai fini della risoluzione di una grave emergenza ambientale in atto.
“Spiace constatare che, come al solito, il Comune di Nardò erga un muro davanti alle legittime richieste ed aspettative della comunità cesarina. Qui non si tratta di rinnegare accordi e protocolli già sottoscritti, ma di risolvere, tutti insieme, una questione di emergenza ambientale che riguarda Porto Cesareo. È evidente che l’attivazione della rete fognaria, anche in minima parte, e con un depuratore adeguato, in poco tempo, in tabella 4 rappresenterebbe un notevole passo in avanti verso la sanificazione di un intero tratto di costa, quello cesarino-neretino, a cui tutti aspiriamo”, fa notare la prima cittadina.
“La decisione spetta alla Regione Puglia – prosegue – ed è per questo motivo che ci siamo interfacciati con essa, unico soggetto responsabile della realizzazione del progetto in questione. Si tratta di una questione civica e di buon senso che l’intero Salento e decine di sindaci hanno ben compreso, esprimendo sostegno e condivisione di una battaglia di civiltà, ma che, purtroppo, qualcuno in quel di Nardò non ha ancora ben compreso, evidentemente chiuso all’interno di logiche miopi e di retroguardia”.
Da qui l’invito agli “amici neretini a partecipare, sin da subito, ad un tavolo tecnico presso la Regione Puglia, che certamente sarà lungimirante e buon mediatore, per risolvere nell’immediato la questione della rete fognaria cesarina, consentendone lo scarico lì dove già scarica oggi Nardò in tabella 1, e collaborando tutti insieme per la realizzazione, nel medio periodo, del progetto di riuso al 100% delle acque depurate a cui Porto Cesareo non è assolutamente contraria. Non è questa questione un qualcosa che può essere lasciata alla sterile polemica, ma che richiede, invece, grande slancio e capacità di comprendere il futuro”.