PORTO CESAREO (Lecce) – È l‘estate dei grandi numeri a Porto Cesareo. Una presenza turistica esplosiva che fa lievitare le casse delle attività locali ma che mette anche sotto stress l’ambiente. Comportamenti selvaggi, quelli talvolta messi in atto, che minano alla radice il fragile ecosistema locale. L’ambiente soffre. Il carico antropico è eccessivo, a tratti ingestibile.
Legambiente lo denuncia regolarmente: così non va. Gli ultimi scatti, in ordine di tempo, riguardano delle auto parcheggiate proprio sulla battigia, a due passi dal mare. Uno scempio, ma qualcuno si chiede se, oltre al senso di inciviltà individuale dilagante, a ciò non concorra anche l’assenza esplicita di delimitazioni e segnaletica.
E non è tutto. Qualche giorno fa sempre Legambiente, grazie alle foto di Mino Buccolieri, aveva segnalato la questione del rifiuto selvaggio su quell’oasi che è – o dovrebbe essere – l’Isola dei Conigli. Sacchetti abbandonati ovunque, bottiglie di birra, tante, cartoni da pasticceria – forse residuo di qualche festa – depositati in giro. Aver voglia di stare in compagnia con gli amici, in leggerezza e gustando una buona birra in riva al mare, acquistando negli esercizi locali, è un desiderio legittimo e un fatto positivo per l’economia. Ma abbandonare la spazzatura ovunque capiti non lo è. Fortunatamente, non manca mai qualche volontario disposto a pulire dove altri sporcano.
Legambiente lo aveva già segnalato: tra rifiuti, bivacchi e parcheggi selvaggi che minacciano il cordone dunale, è un “turismo delirante” quello che si è impossessato di Porto Cesareo. Un fenomeno che, tra l’altro, rischia di essere controproducente nel lungo periodo. Il presidente del locale circolo del cigno verde, Luigi Massimiliano Aquaro, ha chiaramente parlato di “comportamenti illegali, irrispettosi e offensivi in danno del delicato ecosistema di Porto Cesareo”. Anche l’associazione Lido Degli Angeli, con il suo presidente Andrea Greco, ha parlato di “dune sotto assedio”. La questione è poi approdata sul tavolo del Prefetto, oggetto di una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Con Porto Cesareo, è stato esaminato anche l’analogo caso di Gallipoli.
“Mai come quest’anno Porto Cesareo ha registrato un turismo di fascia prettamente giovanile, classificandosi seconda dopo Gallipoli per la presenza di giovani sul territorio, che vivono soprattutto di notte. Ci sono state segnalate risse e disturbo alla quiete pubblica, fenomeni che fino allo scorso anno erano sporadici. L’autorità di governo ha garantito massima attenzione, come del resto testimoniato dalla massiccia presenza di forze dell’ordine sul territorio negli ultimi giorni con posti di controllo sulle principali direttrici. Anche nelle prossime ore i controlli saranno assicurati e vedranno impegnati tutti. Ringrazio chi ha scelto Porto Cesareo per le sue vacanze, ma l’invito al rispetto del territorio, delle regole e di se stessi lo rinnovo ancora. Il turismo maleducato non è il turismo che vogliamo”, la considerazione della sindaca di Porto Cesareo Silvia Tarantino.
Un intervento necessario ma forse tardivo, considerando che la riunione si è avuta dopo Ferragosto. Il turismo va gestito, non subìto. E sta a tutte le autorità – amministrazione comunale compresa – cercare di tenere insieme le legittime esigenze degli imprenditori locali e quelle, altrettanto legittime, di una popolazione residente stanca di vedere il territorio sottoposto a scempi quotidiani. È certamente vero che, come evidenziato dalla stessa sindaca, le unità di rinforzo sono arrivate ma si sono rivelate insufficienti. Il fenomeno è complesso e occorre già dal 2021 pensare a come evitare che nel 2022 la situazione possa ripetersi.