PORTO CESAREO (Lecce) – “Si tratta di una sentenza di un giudice monocratico ed ora attendiamo fiduciosi la pronuncia del Collegio in appello, anche sull’inibitoria. Stiamo seguendo con attenzione la vicenda, ereditata dal passato, da un punto di vista legale”.
Chiarimenti del sindaco di Porto Cesareo Silvia Tarantino a proposito della tegola del pagamento della somma di circa 1.600.000 euro dovuta dal Comune alla società Ambiente e Sviluppo secondo una recente sentenza del Tribunale di Lecce. Una sentenza verso cui l’amministrazione ha proposto appello affidando tutto nelle mani di Pietro Quinto, già incaricato nel primo grado.
“Il debito, che risale al periodo tra il 2006/2008, è dovuto al fatto che la società che allora gestiva la raccolta rifiuti sul nostro territorio non avrebbe corrisposto ad Ambiente e Sviluppo gli oneri di smaltimento RSU (rifiuti solidi urbani). Ambiente e Sviluppo ha provato ad insinuarsi nell’azione esecutiva contro la società di raccolta dei rifiuti, ma non ha ottenuto nulla, e solo successivamente ha agito nei confronti del Comune, come previsto dalla legge, ottenendo dal giudice di primo grado il riconoscimento della sussistenza del vincolo di solidarietà passiva. In via cautelativa abbiamo accantonato la sorte capitale, la specifica è giunta in comune dopo l’approvazione del bilancio in Giunta”, specifica il primo cittadino.
Pertanto, la Giunta, “venendo meno l’elemento dell’arricchimento dell’ente, in quanto il Comune riversava quelle somme direttamente alla ditta responsabile della raccolta dei rifiuti sul territorio, ha deciso di dare mandato ai legali ricorrendo in appello, di chiedere la sospensiva, inserire la somma nel Bilancio di Previsione 2021/2023 (in quanto somme dovute come da sentenza), e procedere con eventuale transazione“, chiarisce ancora la sindaca Tarantino.
“Sicuramente questa sentenza inciderà sull’attuale bilancio di previsione e su quello dei prossimi due anni, ma come sempre affronteremo fiduciosi anche questo problema come tanti altri in passato”, ha evidenziato.
Consapevolezza dell’esistenza del problema ma anche “fiducia”, dunque. Una parola chiave nella nota della sindaca. Che risponde dunque indirettamente alle critiche di una parte dell’opposizione. Cambiare Rotta, infatti, non ha esitato di parlare di “ferita molto grave” nel bilancio, rimarcando al contempo come “il Comune, da contratto con la società rifiuti M., era tenuto a vigilare al puntuale rispetto di tutti gli accordi” e che “alcuni membri di questa amministrazione erano presenti nel 2012 e dovevano sapere di ciò”.