BRASILE – È stato catturato in Brasile Alduino Giannotta, 59enne salentino ritenuto il promotore, l’organizzatore, il dirigente e il finanziatore del sodalizio criminale dedito al traffico transnazionale di cocaina sgominato con un blitz, all’alba di ieri, della Mobile, congiuntamente alla Dia, e sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Lecce.
All’appello mancava il leader, ma era solo una questione di tempo. Il sodalizio aveva le sue ramificazioni anche altrove ed è stato necessario procedere, in alcuni casi, congiuntamente alle Squadre Mobili di Roma, Napoli, Caserta, Brindisi e Taranto, competenti per territorio. E per almeno tre delle misure coercitive emesse nell’ambito di quella che è stata soprannominata operazione “Skipper”, è stata necessaria l’internazionalizzazione del provvedimento restrittivo dell’A.G. e la stretta collaborazione con le Autorità di Polizia estere, come Germania e Brasile.
Ed è proprio in Brasile che è avvenuta la cattura di Giannotta, a conclusione di una perfetta attività di cooperazione di Polizia che ha visto impegnati diversi uffici di Polizia italiani e brasiliani.
L’uomo, la cui residenza olandese di Amsterdam era stata nella giornata di ieri oggetto di perquisizione da parte della polizia olandese, si era da tempo stabilito con la moglie nello stato di Pernambuco, in Brasile, e, con i proventi dell’attività criminale, aveva avviato una redditizia impresa di costruzioni specializzata nell’edilizia di lusso.
L’arresto è stato eseguito, in Brasile, alle ore 15.00 di ieri – le 19 in Italia – dalla polizia federale brasiliana in stretta collaborazione con la DCSA (Direzione Centrale dei Servizi Antidroga) e le sue articolazioni estere, il servizio Interpol della Direzione Centrale Polizia Criminale, la Coordenadoria Geral de Policia de Repressao a Drogas, Armas e Faccoes e la Squadra Mobile della Questura di Lecce.
La lussuosa “fazenda” di Giannotta era stata già da giorni localizzata nella cittadina di Camaragibe, vicinissima alla nota località turistica Recife. Ma la presenza di un sistema di videosorveglianza non consentiva un’azione rapida che portasse all’arresto, pertanto è stato necessario attendere che l’uomo uscisse per operare in sicurezza e garantire il raggiungimento dell’obiettivo.
L’esercizio dell’attesa, benché talvolta snervante, è spesso garanzia di un’ottima riuscita. Come nel caso in questione. Infatti, Giannotta è stato fermato e arrestato a bordo della propria vettura all’uscita della dimora brasiliana, che sorge su di un residence di 15.800 mq, all’interno del quale insistono diverse altre villette, da lui stesso costruite.
Ai fini del conseguimento del brillante risultato investigativo fondamentale è stata la collaborazione fornita dalla polizia federale brasiliana che ha operato servizi di osservazione e pedinamento del soggetto da catturare per diversi giorni.
Per l’arresto di Giannotta, valutata la caratura criminale del soggetto e il rischio che lo stesso potesse nuovamente allontanarsi facendo perdere le sue tracce, è stato necessario un provvedimento d’urgenza emesso dal Supremo Tribunale federale brasiliano attivato dal Servizio interpol Brasile su richiesta del collaterale italiano.
Alla moglie, D.N. L.M., 47enne brasiliana, destinataria della misura dell’obbligo di firma, non è stato possibile notificare il provvedimento poiché non valido in terra brasiliana.