NARDÒ (Lecce) – Si chiama Carlo Falangone la novità di queste ultime ore a Nardò. L’ex vicesindaco della Giunta Risi potrebbe infatti scendere in campo come candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle e di Nardò progressista in quella che si è già preannunciata come una campagna elettorale frizzante e piena di sorprese.
Un’alleanza basata sul pragmatismo e sulla volontà di intercettare i voti di quella sinistra che non si riconosce nel manager Enzo Petraroli, individuato dall’ex sindaco Marcello Risi nel corso del suo “mandato esplorativo”: un nome di alto profilo scelto da Nardò Liberal dell’ex sindaco perché “dopo la politica delle parole e della propaganda, si torni a quella dei fatti e delle opere”, ma ritenuto da qualcuno po’ troppo moderato.
E tra chi ha firmato a sostegno della candidatura di Falangone – oltre ai coordinatori di Nardò progressista Alessandra Boccardo e Luca Rizzello – figura anche Cristian Casili, vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere regionale pentastellato neretino che non si è tirato indietro di fronte alla sfida dell’alleanza in chiave regionale tra Emiliano e Cinque Stelle. Un’intesa invisa alla ex candidata presidente M5S Antonella Laricchia ma che ha sortito la nomina di Rosa Barone ad assessora del Welfare. E, dunque, la discesa in campo di Falangone con il sostegno di Casili è un segnale che non può sfuggire al sindaco di Nardò, Pippi Mellone, che sta mobilitando un esercito di liste per la sua ricandidatura. E che proprio con Emiliano vanta un asse politico di ferro.
Sono, inoltre, della partita elettorale, ad ora, Mino Frasca, in corsa con il centrodestra, Pierpaolo Losavio, appoggiato da pezzi di società civile e professionisti con cui Petraroli potrebbe tentare il dialogo con l’obiettivo di costituire, appunto, un riferimento per un centrosinistra in chiave “moderata”, Giuseppe Cozza, pure lui un civico che ha dialogato con le forze politiche in campo e che è focalizzato sui programmi e sui problemi della città.
Un quadro vivace e frammentato. Con una necessaria considerazione politica da fare: la candidatura di Falangone, uomo politicamente abile e di esperienza, di fatto segna la spaccatura nell’area di centrosinistra, area che si era ritrovata unita, e con i migliori auspici per il futuro, all’annuncio della discesa in campo di Tony Falangone, che, però, si è ritirato dopo pochi giorni. Ma rappresenta parimenti il cambio di pelle di quella parte pentastellata che, pur fedele ai valori e all’identità del Movimento, ha capito che in politica il pragmatismo è necessario. E che talvolta le alleanze sono un boccone da ingoiare per portare avanti la politica del cambiamento dall’interno delle istituzioni.