LECCE – Per tutta la stagione estiva, dal 23 giugno al 17 settembre, le Mura Urbiche del capoluogo leccese saranno aperte con visite guidate per tre giorni a settimana (giovedì, venerdì e sabato), ognuno con tre turni di visita (alle 18, alle 19 e alle 20).
La novità di quest’anno è che l’ingresso alle Mura e le visite guidate, curati dalla società cooperativa ArtWork d’intesa con la società Mediafarm, saranno gratuiti per tutti per scelta dell’Amministrazione comunale, che ha deciso di “intervenire con un contributo economico per offrire a tutti, residenti e turisti, la possibilità di scoprire il complesso murario cinquecentesco”, come si spiega in una nota diramata da Palazzo Carafa.
ArtWork con Mediafarm si occuperà dell’apertura, dell’accoglienza dei visitatori, delle visite guidate e dell’assistenza tecnica alla gestione e fruizione delle attrezzature multimediali.
Le Mura Urbiche sono il tratto superstite della cinta muraria di epoca cinquecentesca, quello nord-occidentale con il Bastione San Francesco, che sostituì quella precedente, meno fortificata, per volontà dell’imperatore Carlo V. L’intenzione era quella di arginare le invasioni turche nella terra d’Otranto e nel resto del Sud Italia. L’incarico fu affidato all’architetto militare Gian Giacomo dell’Acaya, che si occupò anche della ricostruzione e fortificazione del Castello di Lecce.
Alle Mura si accede dall’infopoint in Via Leonardo Leo, da dove si possono raggiungere, attraverso una passerella aerea, i camminamenti lungo i bastioni che si trovano a cinque metri e mezzo d’altezza. La visita si completa nei sotterranei interni al Bastione, dove – grazie agli allestimenti multimediali – si può apprendere la storia del complesso murario. Le Mura si affacciano sul Parco dove gli archeologi di Unisalento, durante i lavori di scavo, hanno fatto importanti scoperte archeologiche, fra cui i resti di una strada romana; vi è inoltre il fossato riportato alla luce dopo che per secoli era rimasto nascosto sotto terra, proprio come l’aveva progettato Gian Giacomo dell’Acaya su indicazione dell’imperatore Carlo V, nel Cinquecento.
«L’Amministrazione comunale quest’anno ha deciso – spiega l’assessore al Turismo Paolo Foresio – di investire risorse proprie per garantire l’ingresso e, per la prima volta, le visite guidate gratuite delle Mura Urbiche, che sono un importante attrattore turistico e culturale da far conoscere meglio anche ai tanti leccesi che ancora non hanno avuto modo di scoprirle e visitarle. Lo facciamo in collaborazione con due solide realtà locali, come ArtWork e Mediafarm, già impegnate nell’accoglienza e nella valorizzazione turistica, rispettivamente, delle chiese del centro storico e di Palazzo Vernazza. Questa si profila come un’estate di ulteriore crescita sotto il profilo delle presenze turistiche, soprattutto straniere. Con questa operazione sulle Mura, apriamo e rendiamo accessibili tutti i principali monumenti del Comune».
Così il presidente di ArtWork Paolo Babbo commenta l’accordo con il Comune di Lecce: «Ci è sembrato doveroso garantire alla città la nostra disponibilità a gestire i servizi turistici delle Mura urbiche, nelle more della gara di affidamento degli stessi, perché riteniamo questo sito uno dei “biglietti da visita” della nostra città, per cronologia e per posizione all’ingresso della stessa. Di fondamentale importanza quindi poter garantire alla struttura, ma anche ai leccesi e ai turisti che la visiteranno, una gestione professionale e qualificata. E questo è ciò che facciamo noi di ArtWork tutti i giorni: contribuire alla migliore fruibilità del patrimonio storico-artistico leccese, che ormai attrae migliaia di turisti da tutto il mondo e che per questo merita di essere degnamente valorizzato».
Le visite guidate sono fruibili con prenotazione obbligatoria e con ticket gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili (30 persone per ogni turno). Il ticket è disponibile esclusivamente dalla biglietteria online www.artworkcultura.it.
La polemica del consigliere Scorrano
La novità, presentata in conferenza stampa nei giorni scorsi, è stata però anche oggetto di polemica da parte del consigliere di opposizione nonché presidente della XI Commissione Controllo Gianpaolo Scorrano, che parla di “luci e ombre nel modello di gestione” delle Mura. La faccenda è, appunto, approdata in Commissione e l’esponente della minoranza consiliare si pone – e pone all’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Salvemini – alcune questioni. Ovvero, primo quesito: “Perché si sia inteso procedere con ticket gratuiti (non solo per i leccesi che di fatto li pagheranno, ma anche per i turisti) e limitati (solo 3 giorni alla settimana), anziché prevedere biglietti a pagamento e più giornate/orari di apertura, viste anche le disastrose condizioni in cui versano le casse comunali”.
Inoltre, seconda questione, “perché mai Artwork, che non risulta essere una onlus, avrebbe interesse a proporsi per svolgere un servizio che, dati alla mano e a conti fatti (forniti proprio da una società con cui “collabora”), produrrebbe certamente una perdita e non un guadagno?”. Scorrano condivide, infatti, l’analisi dei “dati contabili della scorsa stagione forniti dalla Mediafarm Srl, la società che ha gestito in precedenza le Mura Urbiche e che collabora proprio con Artwork”, che sarebbero i seguenti: “918 biglietti venduti per un incasso di circa € 8.295,00 a fronte di circa € 20.000,00 di spese sostenute”. Una situazione, prosegue ancora Scorrano, che “avrebbe evidenziato un disavanzo di gestione tale da spingere il Comune di Lecce, che ricordiamo essere in predissesto, a concedere un contributo di euro diecimila ad Artwork a copertura delle spese, pur di “valorizzare e far conoscere” le Mura della città vecchia”.
Terzo punto, “perché una volta che è pervenuta la proposta di Artwork non si è cercato di predisporre una manifestazione di interesse (dal momento che per il bando sembrerebbe che non ci fossero più i tempi) in modo da consentire a tutti gli attori interessati di partecipare, magari anche a condizioni economiche più vantaggiose per il nostro ente già in predissesto?”.
In sostanza, a suo avviso, “quotidianamente assistiamo ad incarichi ed affidamenti diretti motivati da urgenze che spesso urgenze non sono. Da un’amministrazione che aveva fatto della trasparenza il proprio cavallo di battaglia in campagna elettorale ci si aspettava ben altra cosa”.