LECCE – Dante Alighieri in note. E il risultato è sorprendente. Forse perché ci ha pensato Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro, con il suo inconfondibile timbro, a conferire alla Commedia, testo del Sommo Poeta per eccellenza, una veste musicale. Divina, neanche a dirlo. Un Fabrizio De André d’altri tempi, insomma.
Nel settecentesimo anniversario della morte, nella Giornata in cui si è deciso di celebrare l’uomo e il poeta Dante – non a caso, essendo ritenuta la data di inizio del viaggio letterario del Nostro – Sangiorgi torna a scuola, anche se solo virtualmente, il suo Liceo classico Palmieri., a Lecce E lo fa nel suo stile, in occasione di una straordinaria maratona culturale promossa dall’istituto.
Mettendo appunto in musica il canto dell’Inferno che celebra l’amore proibito di Paolo e Francesca. “Sono tornato a scuola tramite questo video, grazie a voi e grazie a Dante. Il mio incontro ravvicinato con questo poeta non è stato dei migliori all’inizio”, racconta. Il senso di ribellione degli anni di gioventù lo portava, spiega, “ad amare una poetica diversa”, come quella di Leopardi.
Ma, qualche giorno fa, nel concerto in streaming dai tetti di Roma, c’è proprio, in apertura, l’omaggio a Dante che Sangiorgi, da adulto, ha appunto iniziato ad amare “in maniera spropositata” e di cui giunge ad apprezzare “il senso e la grandezza”. Anche se in realtà questa consapevolezza, riflette, forse vi era sempre stata, ma “la respingevo. Era così distante che quasi non era umano”.
“Ho cantato Dante, ho fatto una cosa che non si poteva fare”, commenta quindi a margine della sua esecuzione al pianoforte. Eh sì, “è pazzesco, sembra De Andrè”, ammette. “Un canto del futuro”, il che conferma – qualora ve ne sia ancora bisogno – la straordinaria attualità del poeta – e musico, non si scandalizzino i letterati – Dante. E l’incontro tra musica e poesia, come di consueto, è da brividi.
Immagine di apertura e video da profilo instagram di Giuliano Sangiorgi