OTRANTO (Lecce) – Un genio innovatore. Le opere di Marc Chagall, artista visionario dal tratto onirico, saranno in mostra al Castello Aragonese di Otranto.
Una lunga esposizione che darà ancora più valore e risalto alle sale dell’antico maniero e che va anche nel senso della tanto osannata destagionalizzazione, visto che l’iniziativa, in grado di attivare flussi di turismo culturale dal tutto il mondo, si svolgerà nell’arco di ben sette mesi, dal 30 marzo al 5 novembre.
L’esposizione, promossa dal Comune con Global Art e Studio Guastalla arte moderna e contemporanea – con la progettazione grafica e il coordinamento allestitivo di Carlo Contino Circolone e la consulenza scientifica e layout allestimento di Antonio Mangia –, intende ripercorrere attraverso apparati biografici, suggestioni e narrazioni a più voci la sua lunga storia di uomo e di artista mediante una selezione ragionata di opere di varie datazioni. La prima presentazione a Roma, nella Sala Stampa della Regione Puglia. Evocativo il titolo: “La magia di Marc Chagall, tra realtà e surrealtà”.
Sale tematiche accompagneranno il visitatore alla scoperta del genio di Chagall, mentre contenuti testuali – redatti dai giovani critici d’arte Simone Melis, Angelica Raho e Giulia Russo – e interventi allestitivi immersivi consentiranno al pubblico di conoscere profondamente il pensiero, la vita e la bellezza nascosta nelle pieghe delle sue opere, circa ottanta tra acqueforti e litografie originali (tecniche molto amate dal maestro), firmate e numerate dall’artista, e dipinti.
“Il Comune di Otranto è particolarmente orgoglioso di ospitare quest’anno, nel periodo primavera-estate, nelle sale del suo suggestivo Castello, una mostra dedicata a un artista di rilievo mondiale, qual è March Chagall, poliedrico e visionario genio che ha innovato profondamente l’arte del Novecento”, ha commentato il Commissario straordinario del Comune di Otranto dott.ssa Vincenza Filippi.
“Le sue raffigurazioni pittoriche – ha aggiunto – sono improntate a visioni oniriche e immaginifiche, che esaltano e trascendono la realtà e popolano la sua pittura di figure magiche e fantastiche, di scenari naturalistici e di raffigurazioni che sembrano riannodare i fili della memoria e ripensare in modo melanconico, al mondo perduto dell’infanzia e all’innocenza originaria”.