LECCE – I 30 anni sono un traguardo importante. Da festeggiare con gli amici. Sempre che non vi sia in giro una pandemia che impone comportamenti rispettosi di sé e degli altri per evitare il diffondersi del contagio.
Un giovane pare, però, aver ignorato tutto questo e ha pensato bene di organizzare una festa in casa, di quelle che si facevano una volta, prima che il coronavirus arrivasse a modificare la vita di tutti. O quasi tutti. Perché mentre la maggior parte osserva le regole, invece, qualcuno pensa sempre di essere al di sopra del rischio e delle norme in vigore.
Così, nella serata di ieri, a seguito di diverse telefonate pervenute sulla linea del 113, gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Lecce sono intervenuti in una abitazione del quartiere Stadio, dove era stata segnalata la presenza di un nutrito numero di giovani che facevano baldoria, con musica ad alto volume, in barba alle restrizioni anti-covid e, soprattutto, al buon senso.
Qui, i poliziotti, senza alcuna difficoltà, hanno individuato l’appartamento, sito al primo piano, da cui provenivano schiamazzi, urla e musica e, dopo essere entrati nel condominio, grazie agli altri condomini, hanno bussato ripetutamente al portoncino dell’appartamento in questione.
Ad aprire è stato lo stesso proprietario di casa, il quale appunto aveva invitato gli amici a casa per il suo trentesimo compleanno. Infatti, nell’appartamento erano presenti ben 23 giovani, intenti a consumare alcolici, tutti privi di mascherina e inottemperanti alle norme del distanziamento sociale attualmente in vigore.
Considerato il numero di persone presenti è stato necessario l’ausilio di altre pattuglie, insieme alle quali si è proceduto alla contestazione delle violazioni alla normativa vigente, sanzionando tutti i presenti.
Con sorpresa finale. Sì, perché, ultimati tutti gli accertamenti, gli agenti hanno effettuato un’ulteriore verifica nell’appartamento. E hanno sorpreso, nascosto in un armadio, un trentenne, peraltro risultato essere un soggetto pluripregiudicato affidato in prova ai servizi sociali.