LECCE – Sarà aperta fino al 25 settembre la mostra di Salvatore Sava “L’altra scultura” allestita negli spazi della Fondazione Biscozzi | Rimbaud a Lecce.
Lo scopo della mostra, curata da Paolo Bolpagni, è di analizzare la produzione artistica di uno degli scultori più significativi della sua generazione in Italia, ossia il salentino Salvatore Sava, classe 1966. Il titolo scelto allude, “nel suo rimando a un’alterità, alla consapevolezza da lui dimostrata e allo sforzo compiuto d’individuare un futuro per tale forma d’espressione plastica, perseguendo una strada personale e autentica, spesso solitaria e controcorrente”, spiegano gli organizzatori.
“L’ambizione è di presentare anche opere – di datazione compresa fra il 1995 e il 2021 – rimaste finora inedite, che svelano aspetti e ricerche di Sava restati un po’ in ombra, ma meritevoli di penetrante attenzione. Ormai proverbiale è infatti il ricorso, nelle sue sculture, al ferro, alla pietra leccese e di Trani, all’acciaio, più di recente ai colori fluorescenti, ma in realtà l’universo creativo di questo originale artista comprende anche materiali e media differenti. Centrale è sempre il tema della natura, che però non è rappresentata, ma emblematizzata in forme pure e talora rudi, vissuta con la coscienza appassionata di chi ha le proprie radici in una terra profondamente “sentita”, quella del Salento, cui Sava è voluto rimanere fedele”.
La Fondazione Biscozzi | Rimbaud, dopo la mostra inaugurale su Angelo Savelli, dedica a Sava la sua seconda esposizione. Due sue opere – Sentieri interrotti del 1998 e Rosa selvatica del 1999 – sono già presenti nell’allestimento permanente della sede museale della nuova Fondazione leccese, in virtù dell’ammirazione nutrita per lui, fin dagli esordi, dalla coppia di collezionisti costituita da Luigi Biscozzi (scomparso nel settembre del 2018) e dalla moglie Dominique Rimbaud, attuale presidente della Fondazione.
La Fondazione, aperta a Lecce dal marzo del 2021 in piazzetta Baglivi in un palazzetto storico ristrutturato nel rispetto dell’architettura locale, annovera opere importanti di grandi nomi italiani e internazionali dell’arte del Novecento (Filippo de Pisis, Arturo Martini, Enrico Prampolini, Josef Albers, Alberto Magnelli, Luigi Veronesi), con particolare riferimento agli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta: Fausto Melotti, Alberto Burri, Piero Dorazio, Renato Birolli, Tancredi, Emilio Scanavino, Pietro Consagra, Kengiro Azuma, Dadamaino, Agostino Bonalumi, Angelo Savelli, Mario Schifano e molti altri. La mostra di Sava rappresenta dunque un’occasione per vedere anche la collezione permanente.
Info: www.fondazionebiscozzirimbaud.it
Immagine di apertura: Ritratto Salvatore Sava (2021)