LECCE – Ancora ritardi nella campagna vaccinale. Per quanto riguarda la provincia di Lecce, nel dettaglio, la Asl e la Regione fanno sapere che, “a causa dell’esiguità dei vaccini, al fine di garantire le seconde dosi, nonché la vaccinazione dei pazienti fragili e degli over 80, a partire da mercoledì 28 aprile incluso non sarà possibile garantire la vaccinazione delle persone rientranti nella fascia di età 69 – 60 anni che risultano prenotate e confermate”.
Pertanto, i prenotati in quella fascia d’età, con un appuntamento confermato a partire dal 28 aprile, “sono rimandati a 2 settimane di distanza. Sede e orario delle vaccinazioni restano invariati”.
“Questa Azienda – fa sapere la Asl Lecce – ha avviato un Piano straordinario finalizzato a garantire il completamento della vaccinazione delle persone estremamente vulnerabili, dei diversamente abili gravi (art. 3 c.3 L. 104/92), dei soggetti di età superiore ad 80 anni, anche con il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale”.
Tale Piano sarà portato avanti “contestualmente alla somministrazione delle seconde dosi già programmate, nonché delle prime dosi per la fascia di età 70-79 in corso”. Tenuto conto, pertanto, della “esiguità di vaccini allo stato disponibili”, a partire da mercoledì 28 aprile incluso non sarà possibile garantire la vaccinazione delle persone rientranti nella fascia di età 69 – 60 anni, che risultano prenotate e confermate.
Pertanto, i prenotati in quella fascia d’età con un appuntamento confermato a partire dal 28 aprile sono rimandati a 2 settimane di distanza. Sede e orario delle vaccinazioni restano invariati. Una riprogrammazione necessaria. Alcuni esempi: una vaccinazione prevista per le ore 08:00 del 28 aprile è rimandata alle ore 8:00 del 12 maggio; una vaccinazione prevista alle ore 10:00 del 12 maggio è rimandata alle 10:00 del 26 maggio e così via.
Inoltre, sempre a causa dell’attuale indisponibilità di vaccini, la somministrazione di prime dosi a caregiver e/o familiari conviventi delle persone estremamente vulnerabili è limitata – allo stato – ad una sola persona per ciascun soggetto “estremamente vulnerabile” . Solo nel caso di minori “estremamente vulnerabili” e/o in condizioni di disabilità grave e/o malati rari, la somministrazione di vaccino “è limitata – allo stato – a due persone per ciascun soggetto”.