PUGLIA – La variante inglese del coronavirus suscita apprensione, soprattutto in relazione al fatto che ancora se ne sappia poco. Non vi sarebbero evidenze scientifiche circa il fatto che possa essere più pericolosa, ma in via precauzionale molti Paesi, Italia compresa, stanno bloccando i voli dalle zone in questione.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza, con un’ordinanza del 20 dicembre, ha, infatti, vietato il traffico aereo da Gran Bretagna e Irlanda del nord. Le persone che si trovano in Italia e che nei quattordici giorni che precedono l’ordinanza hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito, sono obbligate, anche se asintomatiche, a comunicare immediatamente il proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione. Chi si trova in provincia di Lecce, in particolare, come rende noto la Asl, deve: compilare il modulo di autosegnalazione a questo link, inviarlo alla mail rientricovidlecce@ausl.le.it, sottoporsi a test molecolare o antigenico.
Intanto, sta partendo lo screening per gli arrivi dal Regno Unito. L’assessore regionale alla Sanità Lopalco rende noti i dati: “Sono 1215 – afferma – i passeggeri che negli ultimi 14 giorni sono arrivati in Puglia con voli diretti dalla Gran Bretagna e che, secondo le disposizioni nazionali, devono comunicare il loro ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione della Asl e sottoporsi a tampone”.
Di questi, 746 hanno fatto scalo all’aeroporto di Bari e 469 all’aeroporto di Brindisi. Gli elenchi sono stati tempestivamente trasmessi ai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl che hanno già iniziato a contattarli e convocarli per l’effettuazione del tampone.
I tamponi effettuati ai cittadini rientrati dalla Gran Bretagna che risulteranno positivi saranno inviati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata per il sequenziamento al fine della identificazione della nuova variante: “Abbiamo individuato nell’Istituto zooprofilattico – spiega Lopalco – il laboratorio attrezzato per fare questo tipo di valutazione. Si tratta di una indagine complessa, i cui risultati possono richiedere diversi giorni. Le informazioni che raccoglieremo avranno pura valenza scientifica. Infatti, per quelle che sono le informazioni in nostro possesso, essere contagiati da questa variante non induce per il cittadino una patologia più aggressiva e non comporta scelte terapeutiche differenti dalla variante classica. Al momento sono due i casi positivi arrivati dalla Gran Bretagna negli ultimi 14 giorni: entrambi i tamponi sono stati trasmessi all’Istituto zooprofilattico”.
Secondo quanto reso noto da Antonio Fasanella, direttore dell’Istituto, cui è stato affidato il compito di effettuare il monitoraggio genetico dei virus Sars Cov2 circolanti nella regione, “i risultati hanno messo in luce profonde differenze tra la prima ondata e la seconda. Dall’inizio dell’emergenza ad oggi l’IZSPB ha sequenziato quasi 200 ceppi di Sars-Cov2. La nostra regione è seconda in Italia, dopo la Lombardia, come numero di ceppi virali sequenziati, e al momento non è stato osservato alcun virus con mutazioni riferibili a quelle della variante inglese. L’evoluzione genetica virale, nel corso della pandemia, è un evento naturale. Ciò non implica necessariamente che le nuove varianti si associno ad un aumento della gravità della malattia o ad una riduzione dell’efficacia della vaccinazione, ma certamente è un aspetto da monitorare continuamente. Per questo motivo la Regione Puglia, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, ha sempre dato importanza al monitoraggio dell’evoluzione genetica dei virus circolanti in Regione”.
Per quanto riguarda i dati odierni sul contagio, in base al bollettino regionale, su 4377 test effettuati – un numero basso, come di consueto accade il lunedì per la chiusura, la domenica, dei laboratori privati -sono stati registrati 788 casi positivi: 237 in provincia di Bari, 17 in provincia di Brindisi, 62 nella provincia BAT, 422 in provincia di Foggia, 33 in provincia di Lecce, 17 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione. Un caso di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito.
Sono stati registrati 31 decessi: 13 in provincia di Bari, 3 in provincia BAT, 13 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto.
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