PORTO CESAREO (Lecce) – “Le soluzioni tecniche e amministrative idonee a garantire il trattamento e lo scarico delle acque reflue sono competenza delle autorità nazionali e locali”.
Lo sottolinea a chiare lettere Ion Codescu che scrive al Comune di Porto Cesareo, per conto della Presidente Ursula Von Der Leyen, in risposta alla raccomandata del 5 marzo, concernente il completamento della rete fognaria di Porto Cesareo. Una vicenda annosa, che si trascina da anni e che ancora attende di essere definitivamente risolta.
L’Europa, interpellata in proposito dalle stesse autorità cesarine, risponde dunque che devono essere le istituzioni nazionali e locali ad occuparsene. Ma sottolinea anche altro: che la vicenda in oggetto è ben nota alla Commissione europea “che nel 2004 – scrive Codescu – ha avviato la procedura di infrazione numero 2004/2034 per tutte le situazioni simili alla vostra. Tale procedura è sfociata in una prima sentenza di condanna a cui ne ha fatto seguito una seconda, per mancata ottemperanza alla prima. Il risultato è che l’Italia si ritrova a dover pagare delle multe, finché non avrà posto rimedio alle singole situazioni di non conformità con la direttiva sulle acque reflue. I servizi della Commissione auspicano dunque che la presa di posizione unanime del Consiglio 2 comunale possa favorire il superamento degli ostacoli finora frapposti al completamento dell’opera”.
Dunque, l’Europa ributta la palla in campo: la partita è tutta da giocare tra gli attori coinvolti, i due Comuni di Nardò e Porto Cesareo innanzitutto, la Regione, Aqp, il Ministero dell’Ambiente. Intorno, varie questioni, la contesa elettorale, innanzitutto, quella politica, in secondo luogo e poi la battaglia delle associazioni per la tutela del territorio. Un territorio bellissimo, più volte segnato da scempi. Come è straordinario pure quello di Nardò. E anch’esso va, parimenti, tutelato.
“Abbiamo preso nota della delibera, in allegato alla vostra lettera, con cui, in data 23 febbraio 2021, il Consiglio comunale ha deciso di appellarsi a varie Istituzioni, compresa la scrivente Commissione, dando mandato al Sindaco per interloquire con le medesime. Per quanto di nostra competenza, non possiamo che condividere l’auspicio che l’annosa vicenda possa finalmente trovare una soluzione rispettosa dei luoghi di straordinaria valenza ambientale e paesaggistica racchiusi nel territorio comunale di Porto Cesareo, fra cui l’Area naturale marina protetta di Porto Cesareo e la Riserva naturale orientata regionale Palude del Conte e Duna Costiera”, scrive Codescu.
“Appare evidente – aggiunge – come la tutela della salute pubblica e dei luoghi, che in parte ricadono in zona SIC e ZPS, mal si concilia con il mancato completamento di un’opera essenziale che, come ricordato nella delibera del Consiglio comunale, è attesa da decenni”.