NARDÒ (Lecce) – È stato identificato nel 54enne copertinese L. A. l’autore dell’aggressione ad un agente, con tanto di piede di porco, durante le operazioni di identificazione degli avventori di un locale.
L’esercizio in questione, il Bar Pizzeria denominato “da Rocco“, sito sul litorale Porto Cesareo/Sant’Isidoro, è stato controllato da un equipaggio della Volante del Commissariato di Nardò perché era stata segnalata musica ad alto volume e assembramenti.
Il fatto è accaduto la sera del 2, alle 19.30. La Puglia è ancora zona arancione, infatti, e i locali possono essere aperti solo per asporto. In ogni caso, i raduni sono vietati. Per giunta, quando gli agenti sono intervenuti, hanno constatato come in prossimità dell’ingresso vi fossero una cinquantina di avventori, intenti a bere e in gran parte anche privi di mascherina.
Nei pressi del bar e nelle stradine vicine numerose autovetture parcheggiate. Tutto, insomma, come se fosse una ordinaria serata di primavera. Sul terrazzino due ragazzi sono stati notati nell’atto di smontare l’attrezzatura per DJ, completa di consolle e casse acustiche. Peraltro, dato il numero di persone presenti, gli agenti hanno faticato non poco per riuscire ad accedervi.
A quel punto sono iniziate le operazioni di identificazione, ma in un clima che è stato percepito come di grande ostilità. Qualcuno s’è pure dato alla fuga. In quel frangente, uno dei presenti ha aggredito il capopattuglia alle spalle, un piede di porco in mano, ferendolo al volto, procurandogli contusioni ed escoriazioni con una prognosi di 12 giorni.
Nel pomeriggio di ieri, visionate le immagini e sentiti i titolari del locale e grazie anche al riconoscimento fotografico eseguito da alcuni avventori, è stato identificato l’aggressore, denunciato per violenza e minacce a P.U. e per lesioni personali aggravate.
Il Questore Andrea Valentino ieri pomeriggio ha emesso un decreto di sospensione della licenza di pubblico esercizio per giorni 15 perché sarebbe stata accertata la reiterazione degli illeciti nell’ambito del locale, nonché per la gravità del reato commesso nei confronti dell’operatore di polizia nel corso dello svolgimento delle sue funzioni istituzionale.