CALIMERA (Lecce) – Dopo due anni di sosta forzata per l’emergenza epidemiologica, in coincidenza con il solstizio d’estate e con la ricorrenza di San Luigi Gonzaga, a Calimera si rinnova il culto della luce, delle forme e dei colori. Il 20 e 21 giugno, in piazza del Sole e per le vie del centro storico, torna la Festa dei Lampioni e de lu Cuturusciu.
Promosso dalla Pro Loco Calimera, in collaborazione con il Comune di Calimera, e con il patrocinio di Provincia di Lecce, Unione nazionale Pro loco d’Italia e Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, l’evento, che coniuga sacro e profano, è stato presentato ieri a Palazzo Adorno.
Hanno illustrato finalità e programma della manifestazione culturale, giunta alla ventunesima edizione, Andrea Romano, capo di Gabinetto della Provincia di Lecce, Brizio Maggiore, consigliere provinciale, Gianluca Tommasi, sindaco di Calimera, Brizio Rescio, presidente Pro Loco Calimera e il vicepresidente Pierluigi Cillo. In chiusura della conferenza stampa, è intervenuto il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, al quale è stato donato un “lampione” con i colori e lo stemma dell’Ente.
La Festa animerà il centro storico di Calimera per due giorni, lunedì 20 e martedì 21 giugno. La piazza centrale, le corti e i vicoli adiacenti saranno illuminati da variopinti manufatti artistici, che creano vere e proprie scenografie colorate. I “lampioni” ripercorrono la storia in intere generazioni, a partire dagli anni Sessanta, quando si sono svolte le prime edizioni. Queste suggestive architetture luminose sono modellate con canne di legno, essiccate al sole, spago o fil di ferro, ricoperte di carta velina. Il tradizionale lumicino al loro interno è stato sostituito dalle lampadine e oggi da luci a led. Costruiti dai soci della Pro Loco di Calimera, i lampioni sono la creazione finale di una tradizione orale, che si tramanda di padre in figlio, e racchiude passioni, ricordi e storia.
La tradizione festa del Comune della Grecìa salentina ha per protagonista anche il cosiddetto “cuturusciu”, un tarallo morbido, riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale (marchio PAT), che un tempo si realizzava con gli avanzi dell’impasto del pane portato a cuocere negli antichi forni del paese.
L’auspicio espresso dal sindaco di Calimera Gianluca Tommasi è che “Calimera torni a riempirsi di luci, colori, sapori e tantissima gente”. Una festa, ha sottolineato ancora, che, dopo due anni di assenza causa covid, assume un significato particolare.
“La Provincia accompagna nel loro percorso di valorizzazione tutti i Comuni del Salento, indipendentemente dal colore politico che esprimono le amministrazioni, ma proprio in virtù della forza, dell’energia e della qualità delle questioni che emergono. In questo caso c’è una manifestazione culturale bellissima. Dopo la pandemia possiamo finalmente godere di nuovo di uno spettacolo unico nel panorama nazionale”, ha sottolineato il capo di Gabinetto della Provincia di Lecce Andrea Romano.
Soddisfazione e orgoglio nelle parole del consigliere provinciale Brizio Maggiore: “Questa festa è ormai conosciuta non solo a livello regionale. Grazie ai tantissimi cittadini che danno il loro contributo per puro spirito di volontariato è un evento che continua a crescere e con esso Calimera e il territorio”.
“La Pro Loco di Calimera promuove da sempre le antiche tradizioni. Riaccendere le luci dei nostri lampioni sarà come riaccendere la speranza di un ritorno alla normalità”, ha evidenziato il presidente della Pro Loco di Calimera Brizio Rescio.
Oltre alla degustazione di prodotti tipici negli stand gastronomici e ad un mercatino di arte e artigianato, animeranno la manifestazione due concerti dal vivo: lunedì 20 giugno, alle ore 21.30, appuntamento con Enzo Petrachi & Folk Band22; martedì 21 giugno, alle ore 21,30, sarà la volta dello spettacolo musicale con Antonio Castrignanò e Taranta Sound.
Sempre martedì 21 giugno, alle ore 19, inoltre, per le vie del centro storico si svolgerà la “Staffetta dei Lampioni” organizzata dall’Associazione sportiva dilettantistica La Mandra.