Discutere di IA (Intelligenza Artificiale) è ineludibile al giorno d’oggi, soprattutto per chi si voglia interessare di digital marketing, in particolare per ragioni di tipo professionale più che ludiche. Ma è un tema pressante anche per chi si occupa, a vario titolo, di comunicazione e giornalismo.
Sono in molti a chiedersi se l’uso di tale strumento rappresenti più una risorsa o un pericolo: probabilmente sono vere entrambe le risposte. Una risorsa perché può essere di aiuto in molteplici contesti. Un pericolo perché la macchina non può sostituirsi in nessun caso al lavoro dell’uomo, che coniuga professionalità, etica, sensibilità, empatia.
IA come risorsa: ecco alcuni esempi
Esamineremo in questo e nei successivi paragrafi i soli casi in cui l’Intelligenza Artificiale può, a tutti gli effetti, essere considerata come una utile risorsa per chi lavora con i social. Quanto ai possibili pericoli e rischi, rimandiamo la trattazione a un successivo articolo.
Produzione di contenuti
L’IA può essere utilizzata in primo luogo per generare contenuti o modelli testuali o persino delle immagini originali e consone a un determinato contesto. Dunque può sopperire a momentanee carenze di creatività del social media manager o può fornire un valido contributo nel caso in cui il professionista sia così oberato di lavoro da avere bisogno di un utile suggerimento per elaborare un post accattivante. Si potrebbe considerare tale strumento a tutti gli effetti come un generatore di interessanti linee guida per la propria attività professionale.
Analisi delle performance e gestione della reputazione
Gli strumenti di Intelligenza artificiale possono rappresentare una risorsa per individuare per tempo una possibile minaccia alla reputazione del brand oppure possono contribuire ad individuare commenti offensivi, denigratori e informazioni fuorvianti, nocive o addirittura false. L’IA, insomma, può costituire un possibile argine alla disinformazione e alle fake news. Inoltre può fornire strumenti di analisi delle performance di un contenuto o di una campagna pubblicitaria, divenendo un valido supporto per chi si occupa di marketing digitale. Fornisce, altresì, preziose indicazioni sul gradimento del mercato e sulla risposta del pubblico a un determinato stimolo.
l’IA per le trascrizioni
Esistono ovviamente diversi programmi – e molti ne fanno regolarmente uso anche nella propria attività quotidiana – per la trascrizione di testi, ad esempio a partire da una registrazione vocale. Per un digital marketer o un social media manager si potrebbe trattare di un aiuto fondamentale in contesti in cui è necessario estrapolare l’esatta frase pronunciata, ad esempio, da un politico in un comizio pubblico, senza rischiare di dover passare delle ore a riascoltare tutto.
Conclusioni
Non si può pensare di escludere a priori l’Intelligenza Artificiale dall’attività professionale. La conoscenza dello strumento è fondamentale. Essa può essere considerata una risorsa per conoscere meglio il proprio pubblico e le sue esigenze, per proteggere l’identità del brand da possibili attacchi reputazionali o da commenti nocivi o inappropriati e può fornire spunti interessanti per la produzione di contenuti testuali o visivi.