NARDÒ (Lecce) – Un luogo magico da tutelare e proteggere. È la “stanza dei bagni” a Santa Caterina di Nardò: il capogruppo Pd in Consiglio Comunale Lorenzo Siciliano ha presentato una mozione per chiederne la tutela, in considerazione proprio del fatto che si tratta di un patrimonio di notevole importanza e pregio, naturalistico, oltre che storico.
Sì, perché sembra che il luogo venisse utilizzato dalle dame dell’800 e del ‘900 per fare i bagni con tutta la riservatezza che il pudore del tempo imponeva, al riparo da sguardi indiscreti oltre che dai raggi del sole. Secondo il costume dell’epoca, infatti, sarebbe stato ritenuto poco opportuno per una donna di alto lignaggio abbronzarsi.
L’entrata più suggestiva, come spiega lo stesso Siciliano, è via mare: si prende il respiro, un paio di bracciate e ci si ritrova in un ambiente in cui il tempo sembra essersi decisamente fermato. La magia è doppia se si pensa che, solo a poche bracciate da lì, c’è la ressa. I turisti, in estate, prendono d’assalto Santa Caterina e le altre marine di Nardò. Il tratto di costa, in questa parte del Salento, è di una bellezza struggente.
Lo è anche la stanza dei bagni. Ma se fino a poco tempo fa era semisconosciuta ai più, ora, anche grazie alle notizie divulgate via social, un sempre crescente numero di utenti vi accede. Un fatto positivo, nella misura in cui la bellezza dev’essere condivisa. Dall’altra parte, occorre evitare che l’eccessiva presenza dell’uomo, i fenomeni erosivi e l’azione del tempo possano, in qualche modo, ledere l’equilibrio e l’armonia del luogo.
Da qui l’intervento di Siciliano, che ha presentato apposita mozione. L’esponente dem chiede che “la stanza dei bagni sia oggetto, su iniziativa del Comune di Nardò, di una valutazione complessiva da parte di tecnici specializzati con l’interessamento della sovrintendenza e del demanio, al fine di predisporre un progetto di restauro e contestuale tutela di questo nostro bene comune che abbiamo il dovere di custodire, continuando a metterlo a disposizione di chi intende visitarlo, ma con il rispetto che si deve a patrimoni storici e ambientali come questo”.
Immagine di apertura: Lorenzo Siciliano/facebook