PORTO CESAREO (Lecce) – È frutto di “un lavoro di squadra” il prezioso finanziamento di un milione di euro per la valorizzazione di Scalo di Furno e del patrimonio archeologico sommerso e costiero di Porto Cesareo, già oggetto di un press tour e una conferenza stampa, nel giugno 2022.
Quell’evento, svoltosi in parte a bordo di un gommone con la sapiente guida della docente di Unisalento Rita Auriemma, ebbe proprio lo scopo di illustrare le immense ricchezze che giacciono sul fondo della cittadina ionica, testimonianze di epoche antiche ma che hanno ancora da raccontare molto.
Proprio in quella sede si parlò anche della volontà di realizzare un vero e proprio parco archeologico. Un’idea innovativa grazie alla quale sperimentare l’incontro tra turismo e cultura in ambiente marino e porre il turismo sostenibile, esperienziale, lento, intelligente, al servizio del patrimonio.
Ora, intanto, grazie agli sforzi congiunti dell’Amministrazione Comunale e dell’Università del Salento, sono arrivate delle importanti risorse. Il progetto, parte appunto – come spiegato in una nota del Comune – di un più ambizioso piano per l’istituzione del Parco Sommerso e Costiero di Porto Cesareo, è stato ammesso a finanziamento regionale nell’ambito dell’avviso pubblico “SMART-in per la selezione di proposte progettuali finalizzate alla valorizzazione dei Luoghi della cultura: laboratori di fruizione e di restauro del patrimonio archeologico” (POR FESR PUGLIA 2014-2020 – Asse VI – Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali. Azione 6.7 –Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale).
L’obiettivo di questo finanziamento è di preservare, promuovere e rendere accessibile al pubblico l’importante patrimonio storico che giace sulla costa e sui fondali di Porto Cesareo e consentirà di intraprendere una serie di iniziative fondamentali per il recupero, la ricerca e la divulgazione delle testimonianze del passato che caratterizzano questa preziosa area.
“Grazie a questo finanziamento, saremo in grado di condurre ulteriori ricerche, scavi accurati e lavori di conservazione per preservare al meglio le testimonianze storiche presenti sul territorio – ha dichiarato la sindaca Silvia Tarantino – inoltre creeremo spazi educativi e informativi che permetteranno a residenti e visitatori di immergersi nell’esperienza storica e culturale dell’area. Ringrazio tutte le persone coinvolte in questo sforzo collettivo, dalla professoressa Rita Auriemma dell’Università del Salento e all’architetto Francesco Baratti che ci hanno supportato nella realizzazione del progetto, l’ingegnere Antonio Pezzuto e tutti gli uffici della nostra amministrazione che hanno lavorato per raggiungere questo importante risultato”.
“Il finanziamento – le parole di Marco Basile, consigliere con delega allo sviluppo economico e ai finanziamenti – ci permette di sanare una ferita legata all’abbandono e al degrado dello scavo archeologico Scalo di Furno. Un risultato che rappresenta un passo significativo verso la creazione di un’esperienza turistica arricchita e la promozione della nostra ricca eredità culturale: siamo ora in grado di intraprendere iniziative strategiche volte a valorizzare il patrimonio culturale e a creare un’offerta turistica autentica e attenta ai valori ambientali e culturali. Questo finanziamento non solo ci permette di creare un ambiente che stimoli il turismo sostenibile e permetta ai visitatori di immergersi nelle profonde radici storiche e culturali del nostro territorio ma ci aiuterà a conservare il nostro patrimonio e darà anche vita a nuove opportunità di crescita economica attraverso un piano di gestione dell’area archeologica che dovrà essere volano di sviluppo e creare posti di lavoro”.