CUTROFIANO (Lecce) – Si chiama Roots, Radici. Perché l’obiettivo è proprio quello di andare a fondo nelle radici culturali del territorio salentino. Esplorandolo e cogliendone le peculiarità anche grazie alla musica.
A dare vita a Roots un gruppo di giovani con le idee chiare: cercare location storicamente rilevanti e organizzarci eventi musicali. Musica elettronica, nello specifico, che getta un ponte tra passato e presente.
Accade dunque che antichi frantoi si trasformino in scenari inediti per vivere la notte. Ballando fino all’alba. Ma sempre nel massimo rispetto dei luoghi e, anzi, proprio con l’obiettivo di farli conoscere a un pubblico giovanile appassionato e interessato.
Impianto audio, luci, scelte musicali: i ragazzi di Roots guardano al futuro ma colgono le radici, appunto, e scavano nell’identità di antichi siti. Li abbiamo incontrati in occasione del loro ultimo evento, l’8 aprile, a Masseria L’Astore a Cutrofiano. A raccontarci il senso è Riccardo Vincenti, che si fa portavoce del gruppo.
Che ci sia una interlocuzione in corso con il Fai è confermato dalla stessa capodelegazione di Lecce Adriana Bozzi Colonna. Raggiunta al telefono racconta: “Stiamo cercando di organizzarci. Questi ragazzi mi sono piaciuti subito, speriamo che il progetto possa andare avanti”. A destare interesse è la passione da loro dimostrata per le radici culturali del territorio e l’idea del ponte tra le epoche.
Come sia nata questa conoscenza è presto detto: alcuni dei ragazzi di Roots, oggi universitari, hanno partecipato alle Giornate Fai in veste di ciceroni, negli anni della frequenza delle scuole superiori.
“Una iniziativa dal risvolto didattico”, quella delle guide affidate agli studenti, conferma Adriana Bozzi Colonna. Sì perché i ragazzi si approcciano a materie quali la storia e la geografia in modo appassionato e vivo. Senza contare l’acquisizione di competenze che sul curriculum figurano poi come “public speaking, capacità di lavorare in team” e così via. Una attività che, come dimostra il progetto Roots, lascia il segno e spinge ad andare oltre.
La capodelegazione sottolinea infatti l’impegno portato avanti dal Fai Lecce, l’attività di divulgazione culturale che genera frutti anche dal punto di vista occupazionale. “Tanti ragazzi cominciano a tornare, trovano un lavoro”, rileva. Qualcuno sceglie anche di restare. Facendosi portavoce dei valori culturali di un territorio . E riscoprendone, appunto, le radici.