Lanterna semaforica si abbatte su veicolo, tragedia sfiorata: il Pnrr riuscirà a implementare la cultura della sicurezza?

Lanterna semaforica si abbatte su veicolo, tragedia sfiorata: il Pnrr riuscirà a implementare la cultura della sicurezza?

LECCE – Un semaforo si stacca dal suo supporto mentre sta transitando un mezzo, colpendo il parabrezza e mancando l’autista per una di quelle strane, fortunate coincidenze che capitano, talvolta, nella vita.

È accaduto giovedì 4 novembre, sulla strada Lecce – San Cataldo (di competenza provinciale), direzione Lecce. Il veicolo coinvolto, quello di un’azienda che aveva effettuato delle consegne nella marina leccese, ha riportato danni consistenti, come si può constatare facilmente dalla galleria fotografica.

Senza contare lo shock del conducente che di colpo, mentre guidava in quella che aveva tutta l’aria di una ordinaria giornata lavorativa, si è visto piombare addosso il pesante oggetto. Sul posto è intervenuta la polizia locale, per le verifiche del caso. Altri mezzi in transito si sono fermati, per capire cosa fosse accaduto.

Una serie di considerazioni sono d’obbligo: è normale che in una giornata di vento – per quanto forti possano essere le raffiche – si stacchi una lanterna semaforica abbattendosi al suolo (o su un veicolo di passaggio, come in questo caso) e rischiando di uccidere qualcuno? Ovviamente no.

Ancora, in quale stato sono le altre lanterne semaforiche della medesima arteria, poco trafficata in inverno, molto di più in estate essendo punto di transito per andare verso il mare e verso i locali della zona su cui insistono progetti di riqualificazione importanti come quello relativo all’ex Hotel Bellavista?

Il titolare dell’impresa il cui veicolo è stato colpito, Brizio Mazzotta, imprenditore galatinese, racconta, a salentowebnews.it, che “è andata bene” e che certo “con il vento non dovrebbe cadere un semaforo”. “Spero si facciano controlli anche sulle altre lanterne”, auspica ora.

A voler ampliare il discorso, si potrebbe parlare della necessità di una sempre maggiore cultura della sicurezza da implementare sui beni di fruizione pubblica, ivi compresi le infrastrutture viarie e i relativi annessi soggetti, ovviamente, a deterioramenti climatici e a naturale e fisiologica usura. Proprio per questo, la manutenzione deve essere costante e minuziosa al fine di ridurre a una percentuale prossima allo zero la possibilità del verificarsi di eventi avversi.

In un Paese come l’Italia in cui crollano persino i viadotti e i beni pubblici soffrono talvolta di un pietoso stato di abbandono, l’unica vera speranza ora è nel Pnrr, il Piano di ricostruzione e resilienza che parla proprio di ammodernamento, prevedendo, tra l’altro, il miglioramento, in termini di sicurezza, proprio della resistenza ai fenomeni climatici di infrastrutture come ponti e viadotti, grazie a soluzioni ingegneristiche avanzate. Si spera sia la volta buona.

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