LECCE – I luoghi come sede dei ricordi e spazi identitari. Questa “valigia dei ricordi” è il cuore del progetto “Marine, un Autoritratto” che le Pro Loco di Lecce, La Rotonda San Cataldo, Torre Chianca-Case Simini e Spiaggiabella hanno presentato alla Regione Puglia sul Bando annuale riservato, appunto, alle sole Pro Loco, approvato ed in fase di avvio, con tempi stretti dal momento che le attività dovranno terminare entro l’anno.
Le marine rappresentano, infatti, per una larga fetta di leccesi, un bagaglio di emozioni e di immagini del passato, tra la “corriera”, i primi bikini, gli stabilimenti, le “cabine”, la frescura dell’acqua antidoto contro l’afa, le amicizie con i vicini di ombrellone, i primi amori.
Da qui l’idea di un progetto partecipato con i cittadini, condivisa dal primo momento dal Comune di Lecce, per voce dell’Assessore al Turismo Paolo Foresio che della Pro Loco fa parte istituzionale, presentata ai cittadini in una conferenza stampa svoltasi stamattina all’Open space, alla presenza del Sindaco di Lecce Carlo Salvemini. Attori fondamentali i Presidenti di tutte le Pro Loco coinvolte: Gabriella De Judicibus (Lecce), Federica Murciato (San Cataldo), Marisa Tau (Torre Chianca-Case Simini) e Massimo Cretì (Spiaggiabella).
Il progetto si articola su più fasi. Nella prima fase, da metà ottobre a metà novembre, si procederà con l’avvio della campagna di comunicazione prevalentemente social che punterà a spiegare ai cittadini le finalità del progetto. Gli abitanti dei quartieri cittadini saranno dunque chiamati a rinvenire e condividere le proprie memorie fotografiche e orali sul vissuto alle marine, proprie o dei propri nonni. Sul web saranno attivati contatti mail e telefonici per il reperimento del materiale digitale per chi volesse metterlo a disposizione del progetto. Il materiale ritenuto utile (cartoline, vecchie fotografie di famiglia, diari, quaderni) potrà essere consegnato nelle sedi delle Pro Loco alle Marine, o, per la città di Lecce, prendendo preliminarmente appuntamento con la consigliera Mariangela Sammarco (cell. 328/7363552).
Nello stesso periodo il materiale sarà catalogato e condiviso su una piattaforma web collegata al sito del Comune di Lecce. I documenti recuperati verranno organizzati per sezioni tematiche e per decenni.
Da fine novembre al 6 dicembre avrà luogo una ricerca fotografica inedita a cura di due fotografi di rilievo nazionale, sulla base del materiale collettivo rinvenuto, da intendersi come presidio permanente e tangibile della memoria collettiva, con stampa delle loro produzioni artistiche.
Quindi, dall’8 dicembre al 30 dicembre avrà luogo la restituzione alla comunità del materiale rinvenuto dai cittadini e delle opere realizzate dai fotografi attraverso l’organizzazione di una mostra, allestita nella Galleria di Piazza Mazzini, in quanto spazio ideale per una fruizione pubblica ed itinerante di tali contenuti, peraltro al riparo da eventuali condizioni atmosferiche avverse. La mostra vedrà il contributo fattivo degli operatori commerciali della Galleria, ai quali sarà chiesto di diventare “tutori” ognuno di un pannello della mostra, da conservare nel proprio negozio nelle ore notturne e riposizionare fuori alla mattina, nonché di allestire nel negozio un piccolo “corner” dedicato alla esposizione dei piccoli cimeli familiari sulle marine. Per la partecipazione dei negozianti all’iniziativa, è stata chiesta e ottenuta la collaborazione di Confcommercio Lecce. La mostra rimarrà di proprietà delle Pro Loco e del Comune che nella prossima estate potranno esporla nei territori delle marine.
“Mi rende particolarmente felice – ha dichiarato il sindaco Carlo Salvemini – che questo progetto veda insieme in maniera fattiva le Pro Loco di Lecce e delle marine su un tema come quello della memoria. Si tratta di un’idea coerente con l’impegno che l’Amministrazione comunale profonde per ridefinire una identità nel rapporto fra i cittadini e il proprio territorio, per tanto tempo cristallizzato sulla città storica e barocca e che ora stiamo cercando di ricalibrare anche sulla valorizzazione del patrimonio naturalistico incastonato fra le Cesine e il parco di Rauccio. Daremo il nostro supporto perché questo progetto arrivi a più cittadini possibile in modo che si possa arricchire l’archivio della memoria che costituisce il lascito di questa esperienza”.