PORTO CESAREO (Lecce) – L’ex sindaco e attuale assessore comunale ai Lavori Pubblici di Porto Cesareo Salvatore Albano interviene sulla vicenda della rete fognaria di Porto Cesareo e in particolare sugli ultimi sviluppi. Ovvero il nuovo progetto delle tre trincee drenanti spuntato nel corso dell’ultima audizione in Commissione Ambiente, in Regione, proposto quale strumento per evitare lo stallo che si è venuto a creare.
Albano spiega di non essersi per nulla disinteressato alla vicenda e ricorda di averci lavorato “per tanti anni raggiungendo i risultati che sono sotto gli occhi di tutti”. Fu proprio lui a firmare nel 2016 il Protocollo con il Comune di Nardò per lo scarico zero. Oggi, “superate da tempo le questioni tecniche”, riflette, “solo la volontà politica regionale avrebbe potuto risolvere il problema semplicemente autorizzando in via provvisoria l’attivazione del nostro depuratore e facendosi garante della salvaguardia dello stesso, della costa e del mare di due bellissimi comuni quali Porto Cesareo e Nardò”. Cosa che, in effetti, non è avvenuta. Anziché concedere l’autorizzazione provvisoria, la Regione ha messo sul tavolo un’altra soluzione, con grande disappunto dei consiglieri regionali Fabiano Amati e Paolo Pagliaro e degli amministratori cesarini.
“La Regione – tuona l’ex sindaco – ha ostacolato, ancora una volta, con un nuovo assurdo progetto (quello della realizzazione di trincee drenanti) – l’attivazione in via provvisoria del nostro depuratore. Non ho più voglia di condurre una battaglia di civiltà se il diritto di un territorio viene calpestato da chi dovrebbe salvaguardarlo”.
Albano sollecita dunque “una forte mobilitazione cittadina che non abbia colore politico e manifesti civilmente il proprio dissenso e la propria rabbia. Ho voglia di capire di chi sarà la responsabilità di un eventuale danno ambientale e di inquinamento marino. Qualcuno ha mai pensato che questo possa avvenire in qualsiasi momento? Gridiamo “al lupo, al lupo” per le alghe che colorano il nostro mare di marrone durante l’estate, ci infastidiamo degli autospurgo attivi ad ogni ora, ci meravigliamo dei rigagnoli di acqua maleodorante che si intravedono ai bordi di alcune vie del centro e poi a settembre ci salutiamo, dandoci appuntamento per il prossimo anno, come se nulla fosse successo”.
“Ho voglia di sapere se quei politici regionali che passano le vacanze a Porto Cesareo e cercano consensi sul nostro territorio – aggiunge – sono a conoscenza di ciò che accade e se se ne sono mai interessati”. L’8 giugno, intanto, ci sarà un tavolo tecnico in Regione cui sono stati invitati entrambi i Comuni, quello di Nardò e quello di Porto Cesareo proprio per discutere del nuovo progetto.
“Personalmente non accetterò più nessun compromesso che non permetta l’immediata attivazione del depuratore e quantomeno un nuovo Protocollo d’Intesa”, conclude Albano.