NARDÒ (Lecce) – In seguito alla candidatura dell’avv. Stefania Ronzino da parte di Nardò Bene Comune, il prof. Giorgio Metafune, direttore del dipartimento di Fisica all’Unisalento, ha pubblicamente aderito al progetto, scendendo in campo come candidato.
E accendendo, da subito, il dibattito con una scottante questione, ovvero: “Il Pd le elezioni le vuole vincere?“. E, soprattutto, “se sì, con quale sindaco?“, si chiede Metafune. E con lui, probabilmente, tutta la città, visto che la faccenda è poco chiara.
“Ho interagito con Nardò Bene Comune su questioni ambientali sin dalla loro costituzione come associazione, nel 2016. La prima volta li ho incontrati per discutere del riuso e del progetto scarico zero, poi ci siamo ritrovati insieme nella battaglia per la salvaguardia della Sarparea, ultimamente per quella a favore del CRSEC e dei pioppi di via Bellini”, ha evidenziato il docente.
“Poi abbiamo cominciato a discutere di buona amministrazione, di democrazia a Nardò, di progetti di pubblica utilità. Hanno riempito un vuoto a Nardò, quello delle forze di centro sinistra che, ormai, non hanno neanche un luogo per riunirsi”, il suo commento.
“Il mio sostegno a loro è la conclusione naturale di un percorso, ma anche l’inizio di uno nuovo. Non sono mai stato candidato alle comunali ma c’è sempre una prima volta e, vada come vada, sarò della partita, a sostegno di Stefania Ronzino. Si può perdere, ma bisogna dare un’alternativa e contribuire alla ricostruzione di luoghi democratici di confronto”, la sua dichiarazione di intenti.
“Chi ci sarà accanto ancora non lo so, fermo restando che il dialogo con altre forze vicine è doveroso. Brilla un’assenza, quella del Partito Democratico. Sono stato iscritto per qualche anno ma poi ho restituito la tessera vedendo l’inutilità nel mantenerla. La mia critica va intesa “dall’interno”; è la critica di chi vede che il PD è il “meno peggio” o “l’unico partito che ancora sembra tale” ma che ancora non coglie quel minimo di credibilità che porta a fare un passo consequenziale. Parlo soprattutto del PD pugliese che, a Nardò, dovrebbe chiarire alcune questioni fondamentali”, il suo affondo.
“In primo luogo – si chiede e chiede – il PD le elezioni le vuole vincere o preferisce perderle? È in grado a Nardò di presentare almeno una lista con tutti i suoi esponenti? E se le elezioni vuole vincerle, con quale Sindaco? In fondo Emiliano sostiene esplicitamente Mellone. A questa prima domanda il PD deve rispondere, per non alimentare il dubbio che gli vada bene Mellone sindaco purché in qualche modo i suoi esponenti di spicco vengano eletti (magari diversificando le liste in cui si presentano)”.
E c’è pure una seconda domanda posta dal docente. Ovvero: “Il PD ha interesse a ricostruire il partito a Nardò? Ricostruire un partito in cui i giovani di nuovo partecipino, un partito di cittadini e non solo elettori? In questi ultimi anni il PD non c’è stato, totalmente assente, nonostante l’attivismo di alcuni suoi consiglieri che hanno agito per lo più su iniziativa personale”.
“Se anche a questa domanda la risposta è sì’ (e potrebbe essere no?) allora tocca rinunciare a strategie al ribasso, promuovere il dialogo tra le forze del centro sinistra, sostenere quelle forze che, nonostante l’assenza dei partiti, non hanno rinunciato negli anni, ad avere una propria visione della città”, rilancia Metafune. Occorre ora capire se il Pd risponderà e come, in un quadro che vede il centrosinistra presentarsi alle elezioni, finora almeno, profondamente diviso.