NARDÒ (Lecce) – L’amministrazione comunale di Nardò ha affidato agli architetti Giovanni De Cupertinis, Alessandro Giuri e Katja Maaria Huovinen la progettazione dell’intervento di restauro e rifunzionalizzazione dell’immobile della ex pretura di piazza Salandra.
Il progetto sarà candidato ai fondi previsti dal Dpcm del 21 gennaio 2021 sulla rigenerazione urbana dei comuni. Risorse preziosissime con le quali è possibile finanziare singole opere pubbliche (anche incompiute) o insiemi coordinati di interventi, per ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e per migliorare la qualità del decoro urbano.
“Il gruppo lavorerà ad un complesso e ambizioso progetto di recupero funzionale e sociale dell’intero edificio, che si aggirerà intorno a 1 milione e 700 mila euro. L’obiettivo sarà quello di riportare il centralissimo immobile alla fruizione di cittadini e visitatori ristabilendo l’importanza che esso ha avuto nel corso dei secoli quale “luogo civico”, attraverso una relazione dinamica e costruttiva con il territorio. Uno spazio storico che diviene contemporaneo intorno ad una molteplicità di attività, dagli eventi culturali allo shopping, dagli incontri sociali alla vita quotidiana, dall’arte all’enogastronomia”, si legge in una nota di palazzo Personé.
Il vecchio Palazzo di Città è un immobile quasi totalmente inutilizzato ormai da molti anni, che con la sua facciata in stile tardo barocco contribuisce al fascino architettonico e scenografico di piazza Salandra. Fu edificato tra il 1588 e il 1612 per ospitare le autorità civili, fu ricostruito dopo il terremoto del 1743 e sino al 1934 ha ospitato gli uffici municipali. In seguito ha ospitato invece la sezione distaccata del Tribunale di Lecce (ex pretura). Una decina di anni fa è stato avviato un intervento di ristrutturazione di una parte dell’immobile, che avrebbe dovuto essere utilizzata come sede di uffici di rappresentanza dell’amministrazione comunale.
“Anche questo immobile di pregio – annuncia il sindaco Pippi Mellone – tornerà a vivere, facendo battere forte il cuore della città. Diverrà la Casa delle Arti e della Cultura, ma non solo, e dopo anni di degrado, abbandono e folli interventi mangiasoldi, tornerà ad essere produttivo. Purtroppo, una decina di anni fa è stato avviato un intervento senza capo né coda, che è servito solo a bruciare inutilmente centinaia di migliaia di euro. Cominceremo proprio da lì. Questa è la nostra idea di città, produttiva e a servizio di tutti. In pochi anni abbiamo valorizzato tutti gli immobili comunali, ottenendo milioni di euro di finanziamenti, abbattendo fitti passivi e mettendo a reddito le proprietà”.
“L’idea di avere, nel cuore della città, un luogo per piccoli eventi culturali e, in generale, uno spazio connesso con il territorio per molteplici attività – dice l’assessore all’Urbanistica e alla Cultura Ettore Tollemeto – è molto affascinante. Soprattutto se questo luogo è lo storico immobile della ex pretura. Direi che il recupero di questo edificio è la tessera mancante del mosaico di un centro storico trasformato dopo anni di abbandono e di inerzia. Alla base c’è sempre la logica di restituire al nucleo antico della città quella vitalità persa nel corso dei decenni. E le scelte che abbiamo fatto in questi anni, compresa la Ztl, sono andate tutte in questa direzione”.