PORTO CESAREO (Lecce) – È un “grido d’allarme” quello lanciato dall’Associazione operatori turistici di Porto Cesareo che, con il loro presidente Umberto Del Prete, chiedono al governatore della Regione Puglia Michele Emiliano di “prendersi cura del problema” della rete fognaria e “risolverlo una volta per tutte senza più rinvii”.
Desta, infatti, sconcerto e preoccupazione la notizia dell’ennesima estate senza rete fognaria di Porto Cesareo, in base a quanto emerso dall’audizione, l’ennesima, della V Commissione Ambiente, presieduta da Paolo Campo, su richiesta dei consiglieri regionali Fabiano Amati e Paolo Pagliaro.
E quello che è emerso è un nuovo percorso amministrativo, con una delibera di Giunta che definisca la scelta e che verrà predisposta nei prossimi giorni, dopo una valutazione con Acquedotto e e i due Comuni interessati, Porto Cesareo e Nardò. Mentre, dunque, gli aspetti tecnici sono risolti, come chiarito nel sopralluogo dei giorni scorsi, ciò che resta da risolvere è il nodo delle procedure e a tal proposito si prevedono ancora tempi lunghi e, comunque, un’altra estate senza una rete fognaria in funzione. Come chiarito, infatti, all’esito dell’audizione, “nel piano di tutela delle acque è prevista la condotta sottomarina, sostituita nel progetto con decisione della Regione nel 2017 dal recapito finale integrato. Quanto previsto in modifica va sottoposto ad un nuovo procedimento di verifica ambientale, perché diverso dalle previsioni del piano acque”.
Un danno, oltre che ambientale, anche all’immagine della città che vive di turismo e che si sta preparando da tempo alle tanto sospirate riaperture post covid. In estate le presenze nella località balneare aumentano in maniera esponenziale, situazione epidemiologica permettendo. “Un’opera pronta a partire ma che non parte“, è il commento amareggiato dell’associazione e di Del Prete, “forse per problemi politici”. In ogni caso, tutto ciò costituisce “un grave danno per il turismo e per l’economia complessiva di tutta la comunità che da 42 anni aspetta la realizzazione di un’opera fondamentale“.
A parlare sono albergatori, ristoratori e gestori di stabilimenti balneari che si sono battuti, a loro tempo, “anche con l’amministrazione locale per la realizzazione della fogna, oggetto di inquinamento del sottosuolo e delle falde acquifere, nonché degli arenili prossimi alle abitazioni”, tuona Del Prete, che spiega come l’associazione si sia già costituita negli anni 1989-90 e, dunque, conosce bene il territorio e le sue esigenze.
Una lunga attesa, la loro, destinata a continuare ancora per qualche tempo, con grande sconcerto e insoddisfazione anche degli amministratori, in testa l’assessore Eugenio Sambati, che si sta spendendo in prima persona e da tempo per questa “battaglia di civiltà”.