PORTO CESAREO/BARI – Dall’ennesima audizione in V Commissione Ambiente a Bari richiesta dei consiglieri Fabiano Amati e Paolo Pagliaro e avente ad oggetto l’infinita storia della rete fognaria di Porto Cesareo, emerge chiaramente un fatto: tramonta l’ipotesi di un’autorizzazione provvisoria della Regione allo scarico in battigia a Nardò come recapito finale e si affaccia l’esigenza di una delibera di Giunta regionale: è quanto hanno riferito i dirigenti delle Sezioni competenti degli Assessorati.
L’impianto è pronto, restano da sciogliere i nodi procedurali e autorizzativi, considerato che AQP dovrà comunque attivare una procedura di verifica di assoggettabilità ambientale e uno screening di VIA.
Sul “mitico” problema – come lo ha chiamato il presidente della commissione Paolo Campo – tutti gli aspetti tecnici sono risolti, come accertato da un sopralluogo la settimana scorsa, restano da definire quelli amministrativi. La soluzione è la delibera, che verrà predisposta nei prossimi giorni, dopo una valutazione con Acquedotto e i Comuni interessati, Porto Cesareo e Nardò.
Nel piano di tutela delle acque è prevista la condotta sottomarina, sostituita nel progetto con decisione della Regione nel 2017 dal recapito finale integrato. Quanto previsto in modifica va sottoposto ad un nuovo procedimento di verifica ambientale, perché diverso dalle previsioni del piano acque. Dal sì formale al recapito, AQP calcola sei mesi per 600 allacci, necessari prima di mettere in funzione l’impianto.
Il consigliere Amati ha chiesto date e dettagli su atti e procedimenti, Pagliaro ha sollecitato l’audizione dell’assessore regionale Raffele Piemontese, che Antonio Gabellone ha proposto di estendere al presidente Emiliano.