PORTO CESAREO/NARDÒ (Lecce) – Sulla vicenda del depuratore a Porto Cesareo dice nuovamente la sua la parlamentare del M5S Soave Alemanno, già intervenuta nelle scorse settimane con una nota che ha destato scalpore in quanto menzionava la condotta sottomarina, progetto ormai abbandonato da tempo.
“La mancanza di un depuratore a norma di legge, che possa servire il territorio di Nardò/Porto Cesareo come sappiamo è causa di una pesante multa, inflitta all’Italia dall’UE e che pesa sulle casse statali. Per fare luce sulla vicenda, e capire come le parti in causa – Ministero, Regione e Comuni interessati – si stanno muovendo per risolvere la questione, ho presentato un’interrogazione parlamentare, depositata lo scorso 26 marzo, alla quale il Governo ha risposto il 16 aprile in Commissione Ambiente”, sottolinea.
“Il Sottosegretario alla transizione ecologica on. Gava infatti, ha finalmente dato contezza sullo stato dell’arte dei lavori. Secondo il ministero l’agglomerato sarà in grado di uscire dall’infrazione solo dopo il mese di dicembre del 2023. Un tempo ancora molto lungo visti i molteplici ritardi accumulati in questi anni, dovuti principalmente alla scelta di accantonare l’idea di uno scarico a mare attraverso una condotta sottomarina in favore di un progetto di depurazione “a scarico zero” di cui ormai si parla da più di 4 anni e sul quale il Ministero ha chiaramente risposto, chiamando in causa la Regione Puglia e il gestore attuatore, ricostruendo i motivi dello stop alla progettazione con la negata deroga allo scarico su suolo”, evidenzia l’esponente dei Cinque Stelle.
Come noto, il progetto Scarico Zero è portato avanti con convinzione dal sindaco di Nardò Pippi Mellone e dalla sua Giunta. L’amministrazione neretina, nonostante le pressioni, non intende in alcun modo cambiare idea. “Nessuno verrà a scaricare nel nostro mare”, ha tuonato il primo cittadino di Nardò. Pertanto il quadro, stante il no ministeriale – cui la Regione ha opposto ricorso – è al momento fermo. E Porto Cesareo attende. Il tema si inserisce pienamente nella campagna elettorale neretina. Mellone, sostenuto da Emiliano, ha preso impegni pubblici e non può venire meno alle promesse, è in gioco la sua credibilità. E lo stesso vale per Emiliano. Il quale in Regione governa con l’appoggio del Movimento Cinque Stelle. Lo stesso Movimento, invece – con in prima fila proprio Soave Alemanno – a Nardò sostiene Carlo Falangone, competitor di Mellone. Quando si dice le complicate articolazioni della politica.
“Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ricorda ora la parlamentare a Cinque Stelle – vi è un paragrafo specifico di una missione, dedicato proprio agli investimenti in fognatura e depurazione, ove vi si legge che: la rete fognaria e la depurazione italiana, obsoleta e non sempre presente, risulta spesso non in linea con le direttive europee, soprattutto nel Mezzogiorno, dove l’UE ha avviato contro l’Italia 4 procedure di infrazione. Gli investimenti previsti in questa linea di intervento mirano a rendere più efficace la depurazione delle acque reflue scaricate nelle acque marine e interne, anche attraverso l’innovazione tecnologica, al fine di azzerare il numero di abitanti (oggi circa 3,5 milioni) in zone non conformi. Dove possibile gli impianti di depurazione saranno trasformate in “fabbriche verdi”, per consentire il recupero di energia e fanghi, e il riutilizzo delle acque reflue depurate per scopi irrigui e industriali“. Il Recovery Fund è green e il ministero della Transizione ecologica ha proprio lo scopo di attuare il Piano per quanto riguarda proprio le complesse tematiche ambientali.
“Quello del PNRR è quindi un treno importante che sta per passare e che non possiamo assolutamente perdere, anche per risolvere finalmente il nodo del nostro depuratore. Per questo auspico che le competenti istituzioni ed il gestore sfrutteranno appieno le risorse messe in campo dal governo e si attivino immediatamente per trovare una soluzione risolutiva e definitiva.
Continuerò a garantire la massima attenzione sul tema ed il coordinamento con tutti gli enti preposti al fine di raggiungere, anche nel nostro territorio, gli standard imposti dall’Europa in tema di servizi di depurazione e gestione reflui.
C’è bisogno di un cambio di marcia, e io vigilerò perché questo avvenga”, la promessa di Alemanno.