PORTO CESAREO (Lecce) – “Una mediocre disputa di manovrismo politico sta inquinando con liquami non trattati il suolo e il mare di Porto Cesareo e Nardò”. Ci va giù durissimo il consigliere regionale dem Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione, commentando l’esito ancora una volta infruttuoso delle audizioni in Commissione per l’avvio in esercizio del depuratore di Porto Cesareo.
“È tutto pronto – afferma – per mettere in funzione la depurazione delle acque, ma l’imminenza delle elezioni a Nardò, eccitando infondatamente le paure delle persone, sta comportando il protrarsi vergognoso di uno stato d’inquinamento incivile”, ha aggiunto.
Un intervento aspro che ha quasi il sapore del fuoco amico quando dichiara: “Mi addolora che le strutture tecniche della Regione e di AqP non diano corso ai loro adempimenti, se solo si consideri che ogni ritardo nell’attivazione dell’impianto si pone in nesso causale con ogni evento d’inquinamento ambientale”.
Una posizione, tuttavia, che non sorprende più di tanto, dal momento che Amati è stato competitor di Emiliano alle primarie e anche dopo le consultazioni interne e il voto l’esponente dem ha mantenuto un atteggiamento critico nei confronti del governatore e di talune scelte compiute, per esempio sugli incarichi o sulla scuola.
“La prima forma di civilizzazione e di ambientalismo – argomenta Amati – consiste nel trattare i liquami e rilasciare le acque sanificate nei corpi idrici. Se questo non si fa o non si favorisce, con modalità irragionevoli, significa non aver cura della civiltà e dell’ambiente. Risulta perciò insostenibile, dopo decine di incontri, osservare ancora un impianto completato, cioè pronto per entrare in funzione, che però non riceve le autorizzazioni amministrative per entrare in esercizio”. Poi auspica una pronta risoluzione della faccenda.
“Legambiente condivide le dure dichiarazioni del consigliere Fabiano Amati nei confronti dell’assordante e mortificante silenzio dei vertici regionali, sulla mancata attivazione del depuratore cittadino, che è stato ultimato, collaudato e stoppato senza ragione alcuna”, scrive in queste ore la sezione cesarina del cigno verde, guidata da Luigi Aquaro.
Il quale tagga – nel suo post – la trasmissione di inchiesta di Rai 3 Report e il giornalista che lo conduce, Sigfrido Ranucci, con la preghiera “aiutaci tu”. L’intento è, ovviamente, quello di accendere un importante faro nazionale sulla vicenda – Report è un programma seguito e di rilievo – al fine di ottenere, con l’aiuto della pressione mediatica, un’accelerazione sulla risoluzione dell’annoso problema. Che, nell’approssimarsi della stagione estiva, si fa come di consueto ancora più preoccupante.