NARDÒ (Lecce) – Clima elettorale sempre più caldo a Nardò, e non per il clima. Mino Frasca, uno dei candidati alla carica di sindaco, sottolinea il “silenzio che avvolge la città, che non è dovuto semplicemente al colore “rosso” con il quale, nostro malgrado, conviviamo, ma a quello relativo all’assenza di provvedimenti di natura economica che stanno portando la città verso l’impoverimento”.
Il sindaco, a suo avviso, avrebbe “anestetizzato i cittadini con i suoi “arredi urbani” e con un numero impressionante di comitati elettorali che di certo non fanno girare l’economia di una città”. Prova ne sarebbero anche, secondo la sua analisi, le tante sedi elettorali che sorgono in luogo di “tanti locali potenzialmente utili per attività commerciali”. E, intanto, la città “manca di una forza attrattiva economica, non ha un piano commerciale che possa favorire un’affluenza di persone affinché Nardò non si trasformi in una necropoli”.
“Le attività commerciali neretine non sono chiuse solo a causa della pandemia, ma perché, non essendoci un reale piano urbano del commercio, non c’è stata la capacità di creare attrattive che portassero le persone a far girare l’economia qui a Nardò invece di pensare sempre di andare altrove”.
A detta del candidato sindaco, in campo con una coalizione di civiche, a Nardò “l’attenzione è sugli asfalti, sulle rotatorie e sulla pista ciclabile, e non sul fatto che ci sono più comitati elettorali che attività, portando così la città verso una morte annunciata”. In estrema sintesi, tuona Frasca, “a Nardò il commercio è un vero fallimento”.
Il tema del commercio è stato affrontato anche dal candidato sindaco Carlo Falangone, espressione di M5S, Nardò progressista e Futuro Comune, attraverso una mozione per sostenere le imprese della città, coloro che hanno perso il proprio lavoro e le famiglie che più hanno sofferto gli effetti della pandemia. La richiesta è quella di “sospendere per tutto il 2021 il pagamento delle tasse che gravano sulle attività commerciali e artigianali, in particolare la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap), la tassa sui rifiuti (Tari) e l’imposta comunale sulla pubblicità (Icp), e la riduzione del 50% per il 2021 delle relative tariffe”. Sempre nella mozione si è chiesto “l’esonero dal pagamento della TARI per le famiglie in difficoltà economica”.
Una misura di buonsenso, commenta Falangone, necessaria a “dare un aiuto concreto e un segnale di vicinanza a chi soffre di più questa crisi. La politica non può essere sorda di fronte alle richieste di aiuto dei cittadini in difficoltà”.