PORTO CESAREO (Lecce) – Il capogruppo consiliare di Cambiare Rotta Francesco Schito chiede che la situazione relativa allo scalo d’alaggio di Porto Cesareo venga posta all’attenzione del Consiglio Comunale – insieme ad altri temi caldi del momento – in occasione della convocazione dello stesso in data 23 aprile (prima convocazione) con riscontro al punto 2 dell’odg che prevede le Comunicazioni del sindaco.
Il consigliere è già intervenuto nei giorni scorsi sul tema, denunciando i disagi derivanti dal fatto che il servizio di varo e alaggio con il carroponte sia bloccato in quanto, asseriscono lui e il collega consigliere di Cambiare Rotta Stefano My, è scaduto da un po’ il collaudo. “Una manutenzione a cura del Comune – lamentano – che non è stata prevista per tempo, così da garantire la continuità del servizio”.
Non solo. Come sottolinea Schito, il varo delle due barche ferme a causa del disservizio dovrebbe avvenire nelle prossime ore con “camion dotato di gru e costi a carico del Comune”, essendo il carroponte, di fatto, inutilizzabile. Pertanto, la manutenzione e il collaudo dello stesso sarebbero questioni di massima priorità, evidenzia ancora. E c’è pure un rilievo relativo alla gara d’appalto, con un contenzioso ancora in essere. La proroga di gestione da parte della Cooperativa Pescatori dello Ionio, con sede a Porto Cesareo, scaduta il 31 marzo, è arrivata con apposita determina del settore Lavori pubblici del 16 aprile per il periodo dall’1 aprile al 30 aprile “e comunque sino alla effettiva data di consegna del servizio alla ditta aggiudicataria”, come scritto chiaramente nel testo. Schitoe il collega di opposizione My chiedono risposte e chiarezza su tutto.
E non è il solo. A lamentare la situazione dello Scalo d’Alaggio è anche Marcello Peluso, pescatore professionista e rappresentante locale della Cooperativa Armatori Jonica, con sede a Gallipoli ma con doversi operatori cesarini aderenti. “Lo scalo d’alaggio – lamenta – rappresenta l’unico sito per il varo delle barche per la periodica manutenzione e per eventuali emergenze, pertanto la sua chiusura sta pesantemente compromettendo la vita professionale dei pescatori. Non è dato conoscere quanto ancora i pescatori dovranno attendere prima di poter manutenere le proprie imbarcazioni, considerando anche l’accumulo delle richieste. Infine, è chiaramente evidente che l’infrastruttura necessita di importanti interventi di manutenzione prima della sua messa in esercizio, come ben visibile dalla pavimentazione, dal sistema di depurazione delle acque e dallo stesso carroponte. Ci auguriamo – conclude Peluso – che l’Amministrazione cesarina possa rapidamente decongestionare l’intoppo e riattivare in sicurezza il prezioso servizio della marineria”. Che non può attendere, il suo messaggio, “lungaggini burocratiche”.