LECCE – Ci sono anche due autovetture rubate a Porto Cesareo tra l’agosto e il settembre dello scorso anno nell’elenco dei furti attribuiti a Luigi Carico, 58enne di Novoli, ritenuto dagli investigatori della Squadra Mobile un ladro seriale.
Dopo circa un anno di indagine sui vari furti d’auto commessi a Lecce ed in provincia, gli uomini della Mobile hanno arrestato lui e Andrea Bursomanno, 35enne di Arnesano, identificato, invece, quale ricettatore standard, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Carico avrebbe trascorso le sue serate in giro tra Lecce e alcune marine, secondo quanto accertato, al fine di individuare l’auto da sottrarre al malcapitato di turno. Si trattava, quasi sempre, di veicoli italiani, Fiat o Alfa Romeo, in quanto, come è emerso dalle indagini, “i pezzi” di tali autovetture sono facilmente piazzabili sul mercato.
Un modus operandi collaudato, il suo: secondo le ricostruzioni, dopo aver sottratto l’auto, la parcheggiava in un luogo diverso, spostandola di tanto in tanto al fine di non destare sospetti. Poi, alla richiesta dei pezzi di quella auto specifica, la portava in un garage occupato abusivamente, la smontava e vendeva tutte le parti di quel veicolo, sia meccaniche che strutturali, sui siti e-commerce. Il 58enne avrebbe operato senza troppe precauzioni e senza alcun timore di essere riconosciuto.
Bursomanno sarebbe stato facilitato, nella sua attività di ricettatore, dalla sua professione di meccanico che gli avrebbe consentito di smontare, rimontare, riciclare e autoriciclare qualunque pezzo di veicolo senza aiuto da parte di terzi.
Furti e ricettazione: l’elenco
In particolare a Carico viene addebitata la responsabilità di quattro furti di auto: dell’autovettura Fiat Doblo, avvenuto a Lecce il 10 luglio 2020, dell’autovettura Fiat 500 Abarth, avvenuto a Porto Cesareo il 5 agosto 2020; dell’autovettura Alfa Romeo Giulietta, avvenuto anch’esso a Porto Cesareo il 2 settembre 2020, dell’autovettura Alfa Romeo Giulietta, avvenuto a Lecce il 31 maggio 2020.
Carico risponde anche per la presunta ricettazione, oltre che dei pezzi delle suddette auto, anche dei pezzi di altre due auto e di un motoveicolo, ovvero: dell’autovettura Lancia Y, provento di furto denunciato l’11 settembre 2019 alla stazione carabinieri di Castrignano del Capo; dell’autovettura Alfa Romeo Mito, provento di furto denunciato in data 1 agosto 2019 alla stazione carabinieri di Spongano; di una moto BMW GS 1200, provento di furto consumato tra il 23 ed il 24 agosto del 2016 a Castro.
Bursomanno è ritenuto responsabile del reato di ricettazione di un blocco motore risultato abbinato alla Fiat 500 Lounge 1.2, provento di furto consumato a Lecce lo scorso agosto; un blocco motore risultato abbinato alla Fiat 500 Pop 1.2, provento di furto consumato a Lecce nel marzo 2018; parti di autovettura dell’Alfa Romeo Giulietta, provento di furto contestato a Carico; parti di carrozzeria e componenti di autovetture FIAT Cinquecento, FIAT Panda e Alfa Romeo ritenute di provenienza delittuosa, parti di carrozzeria ed il blocco motore dell’autovettura FIAT Panda, provento di furto consumato a Lecce nel gennaio dello scorso anno.
L’uomo è indagato anche per il reato di autoriciclaggio poiché avrebbe utilizzato parti di autovetture montandole su altri mezzi che poi avrebbe rivenduto sui siti internet, ostacolando concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa.
Il legame tra Carico e Bursomanno
Le indagine sono partite dopo il furto dell’autovettura Fiat Doblò avvenuto la notte del 10 luglio 2020. Le telecamere installate nella zona del furto hanno consentito agli agenti della Squadra Mobile di individuare in Luigi Carico l’autore del furto del Doblò.
La correlazione con Bursomanno è stata stabilita allorquando si è scoperto il box occupato da Carico, in maniera abusiva, stando a quanto accertato, in un condominio sito a Lecce in via Contessa Sibilla, allo scopo di farne la base logistica dove ricoverare i mezzi rubati per smontarli e rivenderne le parti meccaniche e strutturali.
Nella circostanza, gli investigatori hanno deciso di ispezionare tutti i 15 box presenti in quel condominio e hanno così scoperto che uno di essi era nella disponibilità di Bursomanno con regolare contratto di affitto. All’interno sono state rinvenute parti di autovetture che appartenevano allo stesso mezzo trovato nel box occupato da Carico. I due arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati condotti alla Casa Circondariale “Borgo San Nicola”.