NARDÒ (Lecce) – Un fascio di fiori sul monumento in onore di Renata Fonte nel cimitero comunale è stato apposto questa mattina dal sindaco Pippi Mellone nel corso di una breve cerimonia in occasione del 37esimo anniversario della sua morte.
Il primo cittadino ha salutato così l’assessora repubblicana assassinata il 31 marzo 1984, donna simbolo della lotta per la legalità e di impegno e passione civile e politica profusi, tra l’altro, al fine di tutelare la bellezza di Porto Selvaggio dalla speculazione cementizia. Nel 2017, l’amministrazione comunale le ha intitolato l’aula consiliare a Palazzo di Città.
Un anno particolare questo perché Renata avrebbe compiuto 70 anni (era nata il 10 marzo 1951). Alla cerimonia sono intervenuti il presidente del Consiglio comunale Andrea Giuranna, l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio, il sindaco di Galatone Flavio Filoni con il consigliere comunale Paolo Stella, la dirigente del Commissariato di Polizia di Nardò Sabrina Manzone, il comandante della stazione dei Carabinieri di Nardò Vito De Giorgi, il comandante della Polizia Locale Cosimo Tarantino. I presenti hanno osservato un momento di raccoglimento e di preghiera con don Angelo Corvo, parroco della Parrocchia S. Francesco di Paola.
“Il patrimonio di valori che Renata ci ha lasciato in eredità – ha detto il sindaco Pippi Mellone – è vivo e a questo patrimonio faremo sempre riferimento nel nostro agire quotidiano, da cittadini e da amministratori. La città dovrà esserle sempre grata”.
In occasione di questo anniversario, peraltro, l’amministrazione comunale ha rimesso a nuovo il belvedere “Renata Fonte” all’interno del parco di Porto Selvaggio, con un intervento di manutenzione (affidato alla ditta Mello Lucio) della staccionata e dei pali in legno che proteggono dallo strapiombo, finalizzato al decoro dell’area e alla sicurezza dei fruitori. In particolare, è stata completamente sostituita la staccionata e sono stati restaurati i pannelli commemorativi.
Questa sera, infine, la fontana di piazza Diaz è stata illuminata con una luce rosa, il colore dell’ibiscus che Renata porta tra i capelli in una delle sue foto più celebri.
Anche il presidente della Regione Michele Emiliano ne ha sottolineato il valore: “Avere memoria della storia di Renata Fonte vuol dire ricordare l’impegno coraggioso di una donna, di una madre, un’insegnante, una rappresentante delle istituzioni, che con passione e dedizione ha affrontato, spesso in solitudine, importanti battaglie civili e sociali in favore della sua terra, contro le lottizzazioni cementizie e la speculazione edilizia di un angolo meraviglioso del Salento. Fu una donna impegnata in politica assai determinata che intuì la diffusione crescente e pervasiva della criminalità nella vita sociale, economica e politica della propria comunità. Guardare alla sua vita ed ispirarsi all’esempio di Renata Fonte – ha concluso – è un esercizio doveroso e utile. A questo servono gli anniversari. A ricordarci che cosa significa essere cittadini consapevoli e servitori dello Stato”.