PUGLIA – La tanto temuta notizia circa un possibile ritorno in zona rossa è divenuta realtà in Puglia, ma anche in buona parte del Paese. Da lunedì 15 marzo la regione è inserita nella fascia di massimo rischio, come disposto dall’Ordinanza del Ministero della Salute del 12 marzo.
Ritornano pertanto le restrizioni da lockdown vero e proprio e le autocertificazioni anche per uscire dalla propria abitazione. Ciò che non ritorna, invece, sono i cori dai balconi, l’ottimismo da “Andrà tutto bene”, sostituito da un meno poetico “È andato tutto male”, la voglia di guardare oltre che tenne su lo spirito della nazione lo scorso anno quando, esattamente un anno fa, si sprofondava nel primo durissimo lockdown nazionale.
Il sentimento dominante, ora, è la rabbia, l’esasperazione degli operatori commerciali sfibrati dai continui apri e chiudi, quella di chi ha perso per covid un familiare e non tollera che vi siano ancora in giro persone che non rispettano le regole, quella delle partite iva che sentono l’acqua alla gola divenire sempre più pressante, così come le scadenze, quella delle mamme e dei bambini in dad – tra alterne vicende – ormai da un anno. Un Paese sfinito. E la Puglia non fa eccezione.
In sintesi, è la stessa Regione a ricordare cosa è possibile fare. Ed ecco una scheda.
Spostamenti
È vietato spostarsi fra regioni e fuori dal proprio comune. Ma è vietato anche circolare all’interno del proprio comune e spostarsi verso abitazioni private diverse dalla propria. Sono consentiti gli spostamenti per motivi di lavoro, salute o comprovati necessità con autocertificazione. Il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito dalle 5 alle 22.
Ristorazione
Ristoranti, gelaterie e pasticcerie sono chiusi. È consentito il servizio a domicilio e, fino alle 22, l’asporto. I bar sono chiusi. È consentito il servizio a domicilio e, fino alle 18, l’asporto.
Attività motoria
È consentito svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno un metro e con obbligo di mascherina. È consentito svolgere attività sportiva solo all’aperto e in forma individuale
Altre attività
I negozi al dettaglio sono chiusi, salvo quelli di generi alimentari e di prima necessità. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie
Sono chiusi i mercati, tranne le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici. I servizi alla persona sono sospesi tranne lavanderie e servizi funerari. Musei, cinema e teatri sono chiusi. Vietate sagre e feste, così come eventi di qualsiasi tipo.
Il massimo livello di restrizione si è reso necessario alla luce dell’aumento esponenziale dei contagi in regione e anche in provincia. Si teme per la tenuta degli ospedali e delle terapie intensive nello specifico. Si auspica, tuttavia, in sinergia con tale ulteriore sacrificio richiesto ai cittadini, che le vaccinazioni procedano a un ritmo sempre più spedito, proprio per consentire un ritorno, se non alla normalità, quanto meno a una quotidianità un po’ più agevole.