PORTO CESAREO (Lecce) – Alzi la mano chi non si è mai trovato nella spiacevole situazione di essere fuori casa, con il cellulare scarico, e avere bisogno di fare quella telefonata di lavoro urgente o, addirittura, una call con un referente o di dover ricevere una chiamata, ad esempio, per un appuntamento medico.
L’amministrazione comunale di Porto Cesareo, guidata da Silvia Tarantino, ha pensato di rimediare installando postazioni usb di ricarica, sia a Porto Cesareo, sia a Torre Lapillo, per fare in modo che smartphone e tablet possano essere sottoposti a una ricarica al momento opportuno. Una idea utile anche per i tanti cittadini in visita da fuori, anche solo per una passeggiata, impossibilitati a fare subito ritorno a casa.
Piazza Nazario Sauro Porto Cesareo
Piazza Aldo Moro Porto Cesareo
Pro loco Porto Cesareo
Fontana poesia Torre Lapillo
Piazza Mameli Torre Lapillo.
L’iniziativa, utile e semplice, ha però provocato critiche sui social da parte di alcuni utenti che lamentavano la necessita di dedicarsi a questioni a loro avviso più urgenti. Una questione di priorità, insomma.
Qualcuno ha sollevato il problema del traffico congestionato a Torre Lapillo, dove già si respira aria d’estate anche se il clima è mutevole e la pandemia non sembra dare tregua, qualcuno quello della sporcizia e dell’immondizia gettata a caso – questione che, per la verità, interpella anche il senso civico di chi frequenta o abita a Porto Cesareo – qualcun altro solleva la necessità di limitare i posti letto disponibili per rendere la città vivibile d’estate e d’inverno. Problemi certamente reali, che si trascinano da tempo.
Sollecitazioni a cui la sindaca risponde direttamente, sempre tramite la sua pagina facebook, diventata sin dal suo insediamento strumento di interlocuzione con la comunità: “Lo so che si può fare sempre di più, lo so che le problematiche sono tante, a Porto Cesareo come ovunque. Ma vi posso garantire che ci stiamo mettendo l’anima e il cuore, e forse ogni tanto guardare il bicchiere mezzo pieno farebbe bene a tutti noi”.