SANREMO – Sanremo chiama e il Salento risponde. Sul palco dell’Ariston in questa 71esima edizione del tutto anomala, senza pubblico, che ha incoronato vincitori i Maneskin – non senza le polemiche di contorno per l’irriverenza della rock band – tra i salentini resisi protagonisti (Negramaro, Amoroso, Emma, Elodie, Mauro Tre, Diodato) c’è anche un musicista neretino, che ha salutato la kermesse canora con un “Ciao Sanremo, che figata pazzesca!”.
Lui è Valerio Bruno, in arte “Combass”, noto per essere il bassista degli Apres la Classe. Ma nel suo curriculum c’è anche tanto altro, tra cui le collaborazioni con artisti noti al grande pubblico. Ieri sera, nell’ultima serata sanremese, ha suonato nella band di Umberto Tozzi, che tra l’altro ha fatto cantare mezza Italia proponendo i suoi cavalli di battaglia. Con immancabile battuta di Fiorello: “Qui sono tutti figli di ‘Ti amo’”. Alzi la mano, del resto, chi non ha mai ballato un lento su quelle note. Innamorandosi, magari. E poi “Gloria”, “Stella stai” e l’accenno di “Donna amante mia”, sempre su richiesta speciale del mattatore Fiore.
Gli occhi del Salento erano tutti per Valerio, che è un musicista affermato e conosciuto. Il palmarès parla per lui: il lavoro con gli Apres La Classe, ma anche con l’Orchestra La Notte della Taranta, Raf, Umberto Tozzi, collaborazioni di rilievo e tanti progetti a sfondo sociale.
Classe 1984 e all’attivo, tra l’altro, dischi da solista ed esibizioni internazionali, a partire da agosto 2007 Combass entra a far parte del collettivo ”Rezophonic” progetto capitanato dal batterista Mario Riso assieme a Negramaro, Negrita, Le Vibrazioni, Piotta, Dj Ringo, Sud Sound System, Lacuna Coil, Velvet, progetto che ha come scopo principale quello di raccogliere fondi per la costruzione di scuole, cisterne e pozzi d’acqua in Africa.
Nel giugno 2012 partecipa all’iniziativa “Ancora in peidi per l’Emilia” assieme a Piotta, Cisko, Fede Poggipollini Ligabue band), Erica Mou, 99 Posse, Modena City Ramblers e altri allo scopo di raccogliere fondi da devolvere alla popolazione terremotata dell’Emilia Romagna.
Per citare un’esperienza internazionale, nel 2015 Combass suona nel famoso Sziget Festival di Budapest in Ungheria con gli Après la classe sullo Europe stage nel pomeriggio e con il Canzoniere Grecanico Salentino sul World stage nella notte.
E, di esperienza in esperienza, nel 2020 è con l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta in assetto live in piazza Duomo a Lecce, diretta dal maestro Paolo Buonvino, per la maison Dior e la sua sfilata Cruise. Un evento mondiale, seguito in streaming da milioni di utenti.
Una passione per la musica nata in lui a dodici anni, con tanti sogni in testa e l’ascolto dei grandi: Bob Marley, James Brown solo per citarne un paio. Con musica del genere – ascoltata su vinile, peraltro, che vien da emozionarsi solo a ricordare il giradischi – impossibile non sentire il cuore vibrare e la voglia di muovere le dita su uno strumento. Nella sua vita entra quindi Fabio Capone, docente di basso elettrico di Nardò, arrivano subito le prime esperienze nei gruppetti rock con i compagni di scuola. Poi lo studio, intensissimo, a Roma all’Università della musica e alla scuola Percentomusica. Il resto è curriculum.
Ieri, l’Ariston, insieme al “maestro” Tozzi. In un post su facebook tutte le emozioni della serata e il ricordo di Stefano D’Orazio e dell’amico Erriquez della Bandabardò, artisti come lui che se ne sono andati troppo presto. “Salire su quel palco per noi musici sognatori – scrive Combass – rappresenta qualcosa di molto importante, ho il cuore pieno di gioia per aver vissuto momenti indimenticabili, auguro a tutte le persone che studiano con costanza, sacrificando la propria vita per inseguire un sogno, di salire su quel palco almeno una volta nella vita, io per questa vita sono a posto così”.